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Cultura

"Cerco 150 donne nere per un'opera d'arte alla Reggia di Caserta. Ho scritto anche al Papa"

Giuseppe Palmisano
Giuseppe Palmisano 

Quale forma prenderà la sua opera lo saprà solo il 2 ottobre, quando alla Reggia di Caserta andrà in scena #Vuoto2. Una performance fotografica fatta di donne con la pelle sulle orme di un altro esperimento artistico . "Inizialmente 'Vuoto' non era concepita come un dittico, lo è diventata col tempo" racconta Giuseppe Palmisano ad HuffPost, "non escludo che in futuro il progetto possa diventare seriale". Fotografo, artista, l'anno scorso ha messo in piedi "Vuoto", un'opera collettiva realizzata radunando duecento donne. Unico requisito richiesto per partecipare era il fenotipo caucasico, bianco. Questa volta invece sarà la volta di centocinquanta donne dalla pelle nera o nelle tonalità del nero, vestite solo di un paio di collant, le cui silhouette dovranno unirsi in un corpo solo che sarà poi immortalato in una fotografia. La 'chiamata alle armi' Pipo l'ha lanciata sul web, invitando le donne a prendervi parte: "Si tratta di un'iniziativa totalmente autoprodotta, non ci sono compensi economici, emozionali, sì".

"La prima è stata un'esperienza forte, per questo ho deciso di replicarla includendo chi, per forza di cose, era rimasto escluso", spiega Palmisano. Inevitabile, in un momento storico in cui nel nostro Paese si moltiplicano atti di razzismo e monta l'insofferenza, che l'opera si carichi anche di significati eversivi inaspettati o, quanto meno, inizialmente non previsti. "In questi mesi mi sono interrogato su quanto sta accadendo e mi sono sentito chiamato in causa più volte - racconta Palmisano, che si è nutrito del mondo del teatro e della danza (Pina Bausch, Marcel Marceau, John Cage tra i suoi ispiratori) - L'artista ha il dovere di creare nuove forme di contestazione. Così a giugno, poco dopo il primo sbarco dell'Aquarius ho registrato una lettera a Papa Francesco per invitarlo a partecipare a Vuoto 2. Sarebbe stato fortemente simbolico se si fosse disteso anche lui tra le donne che prenderanno parte all'opera martedì. Un gesto è molto più efficace di mille parole. Il papa poi è spesso preso a modello di riferimento da chi mette in atto pratiche razziste ma intanto giura sul Vangelo e predica la buona novella".

L'idea della performance che si traduce in opera, la moltitudine che si fissa in un'immagine, arriva dopo un periodo di stop seguito alla pubblicazione della prima raccolta fotografica di iosonopipo, "Oltrepensare", 2015. "Sentivo il bisogno di esplorare nuove modalità di approccio fotografico, e superare il rapporto uno a uno con la modella. Volevo spingermi oltre, creare esperienze abitate da più persone possibili, partecipanti e spettatori. Solitamente, anche nell'arte, si tende a portare a casa il risultato, si mira all'infallibilità. Con Vuoto avviene il contrario. Si passeggia al fianco dell'imprevisto, non sai cosa succederà fino alla fine. Il 2 ottobre potrebbe non presentarsi nessuna delle donne che mi hanno contattato. Io spero che almeno una di loro faccia questo viaggio. La foto, in fondo, è solo una scoria dell'opera. L'opera è l'esperienza stessa". Dopo "Vuoto" Palmisano metterà a maggese la fotografia per dedicarsi a performance e installazioni. Dopo le copertine, realizzate per dischi o singoli, de "Lo Stato Sociale", "Ghemon", "Ghali", "mi piacerebbe lavorare con l'America. Magari con Solange, la sorella di Beyoncé".

Giuseppe Palmisano
Giuseppe Palmisano 
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