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Politica

Da Fitch e Moody's un preavviso al Governo: "Italia a rischio, la manovra è un errore"

Ansa
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Un avvertimento che di fatto apre ufficialmente l'altro fronte per il Governo giallo-verde nel mese di ottobre. Se a metà mese c'è in calendario l'invio legge di Bilancio a Bruxelles che darà il via al decisivo giudizio della Commissione, a fine ottobre saranno le agenzie di rating a doversi esprimere sulla sostenibilità del debito italiano. E oggi hanno inviato a Palazzo Chigi il primo segnale. Moody's e Fitch hanno messo sul tavolo del Governo le loro perplessità per la nota di aggiornamento del Def che delinea l'impianto della legge di Bilancio. Lo fa Moody's in un'intervista alla Stampa in cui parla della manovra italiana come "azzardo", e lo fa Fitch in una nota in cui evidenzia i "rischi considerevoli" per gli obiettivi di bilancio che essa prevede.

Due avvisi prevedibili e con ogni probabilità già messi in conto da parte dell'esecutivo. Ma le uscite pubbliche delle due agenzie di rating hanno finalmente disvelato una nuova linea del fuoco per i gialloverdi, dopo lo scontro già insidioso instaurato con la Commissione Europea. E non meno importante: perché un eventuale declassamento del rating italiano può aprire la strada all'inferno finanziario sul debito sovrano. Di certo è azzardato ipotizzare un downgrade di ben due gradini del rating italiano a 'junk' (spazzatura), capace di scatenare uno "stop improvviso" all'afflusso di capitali verso l'Italia, lasciandola - ha avvertito qualche giorno fa Silvia Ardagna di Goldman Sachs - senza una sufficiente domanda per finanziare il suo indebitamento. Ma è sicuro che a fine mese il giudizio delle due agenzie non sarà affatto benevolo.

Salvini e Di Maio restano fiduciosi e fanno finta di nulla, per il momento: "Gli imprenditori che fanno impresa, non qualche burocrate in qualche ufficio, ci ha detto che superando la legge Fornero si creeranno decine di migliaia di posti di lavoro. Questa è la promozione che mi interessa: che coloro che fanno impresa garantiscono migliaia di assunzioni nei prossimi mesi" replica il vice ministro leghista. "Andiamo in controtendenza rispetto ai potentati, ci hanno detto che con quota 100 saranno stabilizzati dipendenti e questo va nella direzione di aiutare le persone. Noi vogliamo essere promossi dai cittadini non da altri, è bene che chi ha promosso altri governi bocci noi" gli fa eco il vicepremier M5S.

"Vediamo rischi considerevoli per i target, specie dopo il 2019" afferma in una nota l'agenzia di rating Fitch. "I dettagli della politica di bilancio e la messa in pratica rimangono un elemento chiave della nostra valutazione sul rating sovrano" dell'Italia. Fitch assegna all'Italia un rating BBB, due gradini sopra il livello speculativo, con prospettive negative. "La nostra prossima revisione messa in programma è nel primo trimestre 2019", fa sapere Fitch, ricordando che il target di un deficit del 2,4% del Pil atteso nel 2019 "potrebbe portare l'Italia" a essere oggetto di una procedura Ue per deficit eccessivo. "In ogni caso", aggiunge Fitch, "non ci aspettiamo che questo scenario porti il Governo a cambiare in modo notevole il target del deficit 2019". Gli obiettivi della nota di aggiornamento al Def puntano a una moderata riduzione del deficit nel 2020 al 2,1% del Pil, ma Fitch si attende "un risultato più vicino al 2,6% che avevamo previsto da agosto, il che contribuisce a una stima del debito/Pil più alta (129,8% entro fine 2021, contro 126,7% nella Nadef)".

Per l'agenzia di rating, il recente scontro tra Lega e M5s da un lato e la Commissione Ue dall'altro indica che "il Governo vede opportunità politiche nell'attaccare le regole fiscali Ue, specialmente in vista delle elezioni parlamentari europee del prossimo maggio". Per Fitch, "il rischio di un aumento della volatilità sui mercati finanziari agirà come il principale freno al grado di espansione fiscale" in Italia.

Un errore, un gioco d'azzardo con la salute economica e fiscale dell'Italia, dice Mark Zandi, capo economista di Moody' alla Stampa: "È logico aspettarsi che le preoccupazioni sull'Italia manifestate in questi giorni dai mercati si rifletteranno anche nelle prossime valutazioni delle agenzie di rating".

Preoccupazioni sull'Italia espresse nuovamente anche dal Fondo monetario internazionale, secondo cui le banche italiane sono ancora troppo esposte ai titoli di Stato, mentre l'infiammarsi dello spread potrebbe perfino contagiare il resto dell'eurozona come accaduto con la Grecia negli anni della crisi del debito. Per l'Fmi la manovra dell'Italia, insieme con una eventuale Brexit senza accordo, è il principale rischio in Europa. Una preoccupazione che viene invece respinta dal segretario al Tesoro americano, Steve Mnuchin, per cui Italia e Brexit non preoccupano al momento.

"In Italia, l'incertezza politica ha portato a una rinnovata attenzione nei confronti del collegamento tra banche e titoli sovrani", spiega il Fondo nel Global Financial Stability Report, presentato a Bali, in Indonesia. Un legame, tra bilanci delle banche e titoli sovrani, che aveva pesato tantissimo all'inizio del decennio prima della costituzione dei fondi salva-Stati europei e degli interventi della Bce. Dall'Italia, si legge nel rapporto, "le tensioni di mercato potrebbero diffondersi in altri mercati dei titoli di Stato in Europa, come accaduto nella crisi dell'area dell'euro e, in misura limitata, a maggio". Insomma, le perdite sui Btp del Tesoro italiano contagiano le banche, che a loro volta potrebbero passare le turbolenze ad altri istituti del Vecchio Continente, oltre che far ballare gli spread dei partner europei del Belpaese. Secondo alcuni osservatori, la soglia critica che potrebbe costringere qualche banca italiana a un aumento di capitale per l'indebolimento del patrimonio sarebbe uno spread a quota 400 punti base, distante ancora 100 punti dal livello attuale.

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