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Esteri

Il Papa riduce allo stato laicale due vescovi cileni accusati di pedofilia

Alessandra Benedetti - Corbis via Getty Images
Alessandra Benedetti - Corbis via Getty Images 

Papa Francesco ha dimesso dallo stato clericale due vescovi cileni accusati di abusi: Francisco José Cox Huneeus, arcivescovo emerito di La Serena, membro dell'Istituto dei Padri di Schoenstatt e Marco Antonio Ordenes Fernandez, vescovo emerito di Iquique.

"In entrambi i casi è stato applicato" l'articolo del Motu proprio 'Sacramentorum Sanctitatis Tutela', "come conseguenza di atti evidenti di abuso di minori", sottolinea un comunicato della Santa Sede. "La decisione adottata dal Papa giovedì 11 ottobre 2018 non ammette appello. La Congregazione per la Dottrina della Fede ha già informato le parti interessate, tramite i loro rispettivi superiori, nelle rispettive residenze. Francisco José Cox Huneeus continuerà a far parte dell'Istituto dei Padri di Schoenstatt" conclude la nota.

Oggi Papa Francesco ha ricevuto il presidente del Cile, Sebastian Pinera, e con lui si è intrattenuto per oltre mezz'ora in un clima molto cordiale. La "dolorosa piaga degli abusi contro i minori" è stata al centro del colloquio e il Pontefice ha ribadito "l'impegno di tutti alla collaborazione per combattere e prevenire il perpetrarsi di tali crimini e il loro occultamento".

Lo scandalo pedofilia nella chiesa si espande ogni giorno di più e ogni giorno sta presentando il suo conto. Di ieri la decisione di Bergoglio di accettare le dimissioni dalla diocesi di Washington dell'arcivescovo Donald Wuerl. Proprio quest'ultimo, in un'intervista al bimestrale dei gesuiti "America" risponde alle accuse dell'ex nunzio in Usa Carlo Maria Viganò: "La testimonianza di Viganò, in particolare nella parte che mi riguarda, non è fedele ai fatti" dice Wuerl, chiamato in causa dall'ex nunzio per aver tollerato le disobbedienze del predecessore, l'ex cardinale McCarrick. "Nella sua testimonianza, l'arcivescovo Viganò afferma chiaramente che c'erano delle sanzioni segrete - spiega Wuerl - ma dice anche di non averle comunicate neppure a me. Eppure questo avrebbe dovuto essere il suo dovere"... "Trovo difficile accettare la sua versione, che mi ritenga responsabile dell'attuazione di qualcosa che non ha mai trasmesso o del suo insulto gratuito di essere un bugiardo quando dico di non aver mai ricevuto queste sanzioni segrete - continua Wuerl -. Certamente non avrei mai immaginato che ci fossero sanzioni contro il cardinale McCarrick, pensando a tutte le volte in cui l'ho incontrato ai ricevimenti e agli eventi ospitati dall'arcivescovo Viganò nella Nunziatura. Il divario tra ciò che dice e quello che ha fatto e la sua facile calunnia mettono in discussione il vero intento e lo scopo della sua lettera".

Nell'intervista, tradotta dall'agenzia della Cei Sir, Wuerl, che nel frattempo è stato nominato amministratore apostolico in attesa del sostituto, ha aggiunto che è un'era nuova nella Conferenza episcopale americana dove "per oltre 30 anni abbiamo avuto divisioni in politica e nella prassi, ma siamo sempre stati in grado di lavorare insieme. Oggi quello che stiamo ascoltando e vedendo, dentro la Conferenza, è un livello di diversità attorno all'apprezzamento dell'insegnamento del magistero e questo livello di diversità è vissuto in maniera completamente nuova".

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