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Economia

Tre scaglioni per la "pace fiscale". Il sottosegretario Armando Siri svela l'ultima ipotesi: "Ma per i tecnici si rischia un buco"

Francesco Carta fotografo via Getty Images
Francesco Carta fotografo via Getty Images 

"La pace fiscale non è per gli evasori, ma per chi è in regola con la dichiarazione dei redditi e non ha risorse per pagare perché ha difficoltà economiche". Lo afferma il sottosegretario alle Infrastrutture, Armando Siri (Lega), parlando dell'attesa operazione di pace con il fisco che dovrebbe rientrare nel prossimo decreto collegato alla manovra. "Il M5S se c'è da dare una mano ai contribuenti in difficoltà che non sono evasori sono certo che non avrà alcun problema", aggiunge.

La pace fiscale potrebbe comportare tre scaglioni di pagamento al 6%, al 10% e al 25% "a seconda della posizione patrimoniale e reddituale del contribuente che ne fa richiesta". L'aliquota del 6% potrebbe per esempio essere riservata ai contribuenti monoreddito con un figlio minorenne a carico, precisa.

"Un problema politico non c'è. Qualcuno dei tecnici ora dice che il saldo e stralcio crea un buco nel bilancio dello Stato, ma la si sta facendo più complicata di quella che è. Non ha nessun senso tenere a bilancio partite che sono come limoni secchi" prosegue il sottosegretario leghista. L'obiettivo sarebbe portare il decreto in consiglio dei ministri lunedì ma "non portiamo in cdm un decreto che non sia coerente con i nostri propositi", precisa. "La proposta della Lega è molto chiara e non abbiamo intenzione di fare passi indietro - ribadisce quindi - per noi è saldo e stralcio delle posizioni di chi non riesce a fare fronte ai pagamenti di Equitalia. Non vogliamo compromessi tecnici".

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