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Esteri

L'esercito dell'odio

BRENDAN SMIALOWSKI via Getty Images
BRENDAN SMIALOWSKI via Getty Images 

E' un 'j'accuse pesantissimo contro Donald Trump: il Presidente non ha armato la mano dello stragista di Pittsburgh, ma ha contributo ad alimentare quel clima di intolleranza, di odio verso ogni portatore di "diversità", singoli o comunità, su cui i Robert Bowers crescono. Scrive su Haaretz David Rothkopf, senior fellow at the Johns Hopkins University School of Advanced International Studies: "Nell'ultima settimana, l'America e il mondo hanno assistito alla metastatizzazione del trumpismo. Il processo è in corso da quando è stato eletto presidente degli Stati Uniti, ma ha subito una preoccupante accelerazione una volta che (Trump) si è insediato alla Casa Bianca... Lo abbiamo visto nei primi tentativi di bandire i rifugiati dagli Stati Uniti sulla base della loro religione. Lo abbiamo visto quando i suprematisti bianchi hanno marciato a Charlottesville, in Virginia.... Ma questa settimana, alcuni giorni prima di un'elezione potenzialmente cruciale dell'America a medio termine, abbiamo assistito ad un'accelerazione non solo dell'odio e della paura del presidente, ma delle sue devastanti conseguenze nella società americana. Abbiamo visto una trama di bombe senza precedenti nella storia degli Stati Uniti in termini di portata - prendendo di mira due ex presidenti, un ex vicepresidente, un ex segretario di stato, un ex direttore dell'intelligence nazionale, un ex direttore della Cia, un ex procuratore generale, senatori, membri del Congresso, un importante filantropo, una star del cinema attivista e la Cnn. Abbiamo visto un doppio omicidio nel Kentucky in cui il tiratore aveva cercato di entrare in una chiesa prevalentemente nera qualche istante prima, presumibilmente per compiervi una strage...E abbiamo visto il più sanguinoso atto di antisemitismo nella storia americana, che ha causato 11 vittime in una sinagoga a Pittsburgh , in Pennsylvania...".

"Sebbene nessuno di questi atti sia stato istigato direttamente dal presidente o dalla dirigenza del partito Repubblicano - rimarca Rothkopf - è innegabile che si tratti di manifestazioni di un clima mutato in America di cui l'attuale presidente degli Stati Uniti è il maggiore responsabile...". Concetto rilanciato da Chemi Shalev, tra i cui autorevoli analisti di Haaretz, quando ricorda come "Trump abbia offerto a più riprese un incitamento implicito ai movimenti razzisti di estrema destra, il culmine del quale è avvenuto quando il Presidente ha definito 'brave persone' i partecipanti al raduno suprematista di Charlotteville". Incalza Oren Segal, direttore dell'Anti-Defamation League's Center on Extremism": "La moderna supremazia bianca è incentrata sul concetto che i bianchi devono combattere contro un numero crescente di non bianchi, che a loro volta sono controllati e manipolati dagli ebrei", ha scritto Segal in un tweet. "Noi abbiamo chiesto al Presidente - ricorda Segal - di andare oltre le parole di condanna dell'antisemitismo. Certo, queste parole sono importanti, ma lo sono molto di più le azioni, che poi sono il terreno sul quale si misura la reale volontà di agire contro questi seminatori di odio".

Robert Bowers, lo "shooter" stragista è parte di un mondo. Il mondo dei "suprematisti bianchi", un mondo che pu￲ò contare su oltre 1022 siti che fanno riferimento a idee e pratiche razziste, che indottrinano e addestrano, in Rete, gli affiliati e chi, anche se "cane sciolto" vuole farsi giustizia da sé: aprendo il fuoco contro un centro in cui si pratica l'aborto, aggredendo persone di colore, aprendo la caccia all'"islamico entrare in una sinagoga sparando e gridando: "Tutti gli Ebrei devono morire".. Gruppi che hanno come centro propulsivo gli Stati Uniti. Attualmente negli Usa sono 1435 - nel 2008 erano 159- i gruppi razzisti, neonazi e antisemiti che sostengono idee come la supremazia bianca basata sulla teorica superiorità di questa razza su afro-americani, ispanici, arabi o ebrei. Queste credenze, basate sull'odio hanno fondamenta politiche e sociali, che a volte partono da una base religiosa spesso legata al cristianesimo fondamentalista. Il numero dei gruppi che incitano all'odio è vicino ai massimi storici, grazie all'ondata di ' populismo di destra' scatenata dalla campagna elettorale", denuncia il Southern Poverty Law Center che monitorizza l'estremismo negli Usa.

Il Centro ha anche rilevato come l'antisemitismo e gli attacchi rivolti agli ebrei americani "abbiano raggiunto livelli che non si vedevano dalla fine della Seconda guerra mondiale". Nella South Carolina, ad esempio, secondo il Southern Poverty Law Center, operano almeno 25 "hate groups", cioè i gruppi che fanno dell'odio la propria cifra. Parole durissime sono anche quelle pronunciate dall'ex collaboratore di Ronald Reagan, il suo speechwriter John Podhoretz: "l'Olocausto era stato organizzato contro gli ebrei. Non esiste altro modo per offrire il ricordo dell'Olocausto che non rifletta questo fatto semplice, orribile e storico". Quello stesso giorno in cui Trump dimenticava di citare le vittime ebraiche della Shoah, prendeva corpo il divieto per i cittadini musulmani di sette Paesi, che veniva giustificato in un tweet con le uccisioni dei cristiani in Medio Oriente. Concetto rilanciato da Art Spiegelman, tra i più famosi fumettisti americani: "Steve Bannon - rimarcava Spiegelman in una intervista a La Stampa - il consigliere di Trump autore dei suoi decreti, è uno xenofobo, antisemita e misogino, legato ai gruppi neonazisti di Alt Right. Trump non è abbastanza sofisticato per capirlo, ma tutto questo è parte di un piano preparato e annunciato pubblicamente da tempo dai suprematisti bianchi. Non a caso, il decreto sul bando dei musulmani è stato firmato proprio nel Giorno della Memoria dell'Olocausto". Oggi Bannon non è più, ufficialmente, un consigliere di The Donald, ma resta un punto di riferimento, non solo negli Usa ma anche in Europa, Italia compresa, dei sovranisti identitari.

Su Forward Jane Eisner, giornalista ebrea americana, si è detta impaurita "dall'antisemitismo diretto verso di me e i miei colleghi giornalisti da coloro che ora festeggiano le prospettive di un'amministrazione Trump, e non ho idea se la sua famiglia - e qui includo i suoi figli ebrei, che sono rimasti irragionevolmente in silenzio di fronte a molestie e minacce - farà qualcosa per aiutare a riportare la civile tolleranza". "Come ebrei statunitensi siamo fieri di avere concorso al tragitto che la nostra nazione ha compiuto per adempiere alla promessa che gli esseri umani sono creati eguali - una promessa che rinnova il postulato biblico che gli esseri umani sono creature eguali ad immagine di Dio. Condanniamo fermamente i molti episodi di antisemitismo che hanno circondato la sua campagna elettorale. Siamo inoltre sgomenti per le parole e gli atti che hanno offeso cittadini statunitensi in ragione del genere, razza, religione, etnia, disabilità o orientamento sessuale...". E' un brano della lettera inviata a Trump pochi giorni dopo la sua elezione da organizzazioni ebraiche della "sinistra"; fra queste, Jstreet, New Israel Fund, Peace Now, Hashomer Hatzair, T'ruah un movimento rabbinico attivo nella difesa dei diritti umani). Duecentocinquanta accademici americani studiosi ebrei di Storia della Shoah, avevano a loro volta firmato una petizione - pubblicata sul quotidiano Jewish Journal - per condannare "il linguaggio discriminatorio e carico d'odio e le minacce" del tycoon durante la campagna elettorale per la Casa Bianca: "E' nostro dovere - rimarcavano gli accademici - resistere alla degradazione dei diritti umani implicita nella retorica di Trump".

I miliziani suprematisti sono oggi oltre 50mila in tutti gli States. Tra i gruppi che operano attivamente si includono: Neonazisti, miliziani del Ku Klux Klan, Nazionalisti Bianchi, Neoconfederati, Teste Rasate di taglio razzista, Vigilanti Frontalieri, American front, American guard, Hammerskins, National alliance, National socialist American labor party, National socialist vanguard, Nsdap/Ao, White aryan resistance. Il suprematismo bianco Usa corre anche sul web. Un recente studio del Simon Wiesenthal Center ha identificato più di 12mila gruppi di odio xenofobo e antisemita sul web. La League of the South sul proprio sito avverte: "Se ci chiamerete razzisti, la nostra risposta sarà: e allora?". Tra i gruppi più attivi si segnalano l'Aryan Brotherhood in New Mexico e i Nazi Low Riders nella California del sud: sorti come gang di strada, si sono poi ideologizzati. Di più recente fondazione è l'American Third Position party, denominato per brevità A3P, un gruppo che fa della supremazia bianca la sua bandiera e che ha preso il via in California facendo poi proseliti in altri Stati americani. La crescita delle organizzazioni bianche è tutta in queste cifre: il 16% in più rispetto a due anni fa, il 71% rispetto al 2000.

Tra i suprematisti bianchi che hanno appoggiato Donald Trump in campagna elettorale ci sono anche quelli dell'American Freedom Party, il cui leader William Johnson aveva spiegato, in interviste e dichiarazioni pubbliche, che i suoi uomini stanno lavorando in stretta collaborazione con la campagna di Trump per far andare tutto liscio il giorno delle elezioni. Mobilitati altri suprematisti, quelli del Traditionalist Workers Party, che si erano dati appuntamento in Ohio, il giorno del voto, per volantinare a favore di Trump. In Stati come l'Arizona, i gruppi suprematisti sono in prima linea contro l'immigrazione dei latinos, classificati tra le razze "inferiori" non bianche. Accanto a questi gruppi troviamo poi il movimento dell'estrema destra cristiana noto come Christian Identity, a cui fanno capo gruppi come Aryan Nations (la cui connotazione cristiana li distingue da altri, che si rifanno al paganesimo celtico, cos↓ come parte della destra radicale europea). Nell'ambito della Christian Identity troviamo anche piccoli gruppi religiosi e sette apocalittiche, come quella di David Koresh che nel 1993 fu protagonista dei fatti di Waco, in Texas (dove più di 70 persone morirono nell'incendio di un ranch assediato dalle forze federali). Sempre in ambito religioso troviamo poi i gruppi antiabortisti più radicali come Operation Rescue, che negli ultimi decenni si sono impegnati in numerosi blitz contro le cliniche dove si eseguono aborti. "Gli Ebrei sono figli di Satana", delirava sui social Robert Bowers.

Ma nell'America di The Donald non è il solo a pensarlo.

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