Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Esteri

Il Ppe sceglie il suo candidato per le europee, Weber favorito rispetto a Stubb

ODD ANDERSEN via Getty Images
ODD ANDERSEN via Getty Images 

Dopo oltre 50 anni un tedesco potrebbe tornare alla guida della Commissione europea. Manfred Weber, 46 anni, leader dei Popolari al Parlamento europeo, dovrebbe infatti essere incoronato giovedì al congresso del Ppe ad Helsinki, in qualità di Spitzenkandidat, il candidato di punta del Gruppo per guidare l'esecutivo comunitario e succedere al lussemburghese Jean-Claude Juncker.

Si tratta di un appuntamento cruciale per il centrodestra europeo, la famiglia politica più importante dell'emiciclo di Strasburgo, che vuole conservare una posizione dominante all'indomani delle elezioni europee a maggio 2019 sfidando le forze sovraniste, populiste ed euroscettiche. Un voto cruciale anche per gli altri Gruppi all'europarlamento che stanno scaldando i motori tra alleanze e intese in vista della prossima primavera.

I pronostici della vigilia sono a favore del bavarese, che però non ha mai ricoperto incarichi governativi (per prassi il presidente della Commissione dovrebbe essere un ex primo ministro), ma non si escludono sorprese con gli oltre 700 delegati che potrebbero optare per lo sfidante, il finlandese Alex Stubb, 50 anni, poliglotta, già premier dal 2014 al 2015 e dal 2017 vice-presidente della Bei, che gioca in casa.

Ad Helsinki si confronteranno due visioni dell'Europa. Quella più tradizionalista e conservatrice di Weber un "costruttore di ponti", che mira ad una "Europa unita dove non ci siano nord e sud, est o ovest, piccoli o grandi Paesi, ricchi o poveri".

Un'Europa "ambiziosa", "migliore e più forte" il cui "way of life va difeso di fronte alla globalizzazione" e soprattutto "vicina alla gente". Oltre all'endorsement della leadership del gruppo, di Angela Merkel e Silvio Berlusconi, Weber può contare sul sostegno del premier sovranista ungherese Viktor Orban, presenza che desta non pochi imbarazzi nel gruppo.

L'altra Europa è quella del liberale Stubb. Distante dalle posizioni del leader magiaro, il finlandese si definisce un "nordico pragmatico", che promette battaglia a difesa dei valori europei e che stando ad alcuni analisti guarderebbe ai centristi liberali, non escludendo un dialogo con socialisti e Verdi ecologisti, ma anche al movimento di Emmanuel Macron.

Il sistema dello Spitzenkandidat è stato usato per la prima volta nel 2014 e ha portato a palazzo Berlaymont Juncker.

Proseguono intanto le grandi manovre anche negli altri gruppi al Pe. Nei Socialdemocratici esce di scena dalla corsa come candidato di punta il vice presidente della Commissione Maros Sefcovic che dà il suo sostegno al rivale Frans Timmermans. I Liberali invece si riuniranno a congresso nel fine settimana a Madrid per fare il punto mentre la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni a Bruxelles incontra i vertici del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr).

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione