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Politica

Si apre un nuovo fronte nel governo: la legge sul conflitto di interessi

ASSOCIATED PRESS
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Nel contratto di governo, dopo un durissimo tira e molla, è stato inserito ma in una versione un po' annacquata. Comunque sia la legge che andrebbe a limitare i conflitti di interessi, seppur senza una data per l'entrata in vigore, è nel programma dell'esecutivo giallo-verde. Ora i 5Stelle hanno urgenza di approvarla e con la Lega è già possibile immaginare che questo sarà un nuovo fronte di scontro dal momento che "conflitto di interessi" è indissolubilmente legato al nome di Silvio Berlusconi. E Matteo Salvini non può permettersi una frattura insanabile con il leader di Forza Italia.

A taccuini chiusi, pochi giorni fa, di fronte all'entrata in vigore dello stop alla prescrizione fissato nel 2020, alcuni esponenti grillini di governo confessavano l'intenzione di discutere il provvedimento sul conflitto di interessi già a dicembre. Il tema oggi lo ha sollevato Roberto Fico: "Negli ultimi trent'anni è mancata una cultura generale dell'indipendenza, lo abbiamo visto anche con il conflitto d'interessi. Questa diventa una priorità del Parlamento", dice il presidente della Camera a proposito degli attacchi all'informazione da parte del vicepremier Di Maio e di Di Battista, riprende il tema del conflitto d'interessi. Ma passano pochi minuti e Matteo Salvini lo gela: "Il conflitto di interessi? Non è una priorità". Risposta che marca la distanza netta tra M5s e Lega e dà un assaggio di ciò che succederà nei prossimi mesi.

Ecco Stefano Buffagni, sottosegretario agli Affari regionale che conosce bene le dinamiche di governo: "Il conflitto di interessi non si può più rimandare". E non si può rimandare perché M5s ha bisogno di un sussulto che lo riporti alle origini e alle battaglie storiche, dal momento che molte vengono lasciate per strada. Basti pensare alla Tap, forse anche alla Tav, al reddito di cittadinanza che con ogni probabilità sarà più light rispetto agli annunci e non ultimo lo stop della prescrizione che entrerà in vigore solo nel 2020, diversamente a ciò che i grillini avevano previsto. Per queste ragioni, così come è successo sul tema della giustizia, già oggi sono iniziate nuove scintille, questa volta sul conflitto di interessi.

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