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Politica

Matteo Salvini risponde a Di Maio: "Gli inceneritori li faremo. E senza ceppa"

Di Maio sugli inceneritori: "Salvini crea tensione nel governo, abbiamo già abbastanza nemici"

Matteo Salvini va al contrattacco sui rifiuti e risponde implicitamente a Luigi Di Maio che aveva bocciato la sua proposta di dotare di un termovalorizzatore ogni provincia italiana.

"La percentuale di raccolta differenziata in Campania è quasi 20 punti inferiore a quella di altre regioni italiane - afferma il ministro dell'Interno -. Nel 2016 la Campania ha esportato in Italia e in Europa 300mila tonnellate di rifiuti con una spesa per decine di milioni di euro. Da anni non ci sono interventi".

Salvini continua: "In Lombardia ci sono ben tredici termovalorizzatori che non inquinano ma producono energia e ricchezza: chi dice sempre e solo dei "No" provoca roghi tossici e malattie". Il ministro poi si chiede: "Qual è la soluzione per tutelare la salute dei campani, che peraltro pagano la tassa per i rifiuti?".

Durante la registrazione del programma 'Nemo' su Raidue negli studi di Cinecittà a Roma, parafrasando poi ironicamente un'espressione dell'altro vicepremier Luigi Di Maio, Salvini afferma: "Gli inceneritori li dovrebbero scegliere i sindaci e la regione ma tutti dicono di no. Quindi li faremo. E 'senza ceppa' ".

Conte: "Lunedì sarò in Terra dei fuochi per affrontare la questione termovalorizzatori"

Intanto il presidente della Camera, Roberto Fico, commenta le parole di Salvini in maniera negativa: "È uno schiaffo forte a questa città e a questa Regione arrivare qui e dire che ci vuole un termovalorizzatore a provincia dopo le lotte che sono state fatte e dopo l'avanzamento delle nuove tecnologie".

Fico aggiunge: "Ve lo assicuro, non si farà neanche un inceneritore in più ma molti più impianti di compostaggio per la frazione umida dei rifiuti solidi urbani, più differenziata e più impianti di trattamento meccanico manuale dove si ricicla il tutto".

"In questa regione - prosegue il presidente della Camera - abbiamo bisogno di impianti di compostaggio, di trattamento meccanico manuale, di raccolta differenziata porta a porta, di riciclo, di riutilizzo e di riduzione a monte dei rifiuti. Di questo abbiamo bisogno, fuori dalla logica dei termovalorizzatori. E se dopo tanti anni lo dobbiamo ridire, lo diciamo ancora più forte, e siamo pronti a lottare per questo".

Stesso discorso arriva dal ministro Barbara Lezzi: "Non c'è nessun margine di trattativa. Non c'è assolutamente bisogno di nuovi termovalorizzatori. I termovalorizzatori sono il passato, non un investimento che guarda al futuro. Sui rifiuti si è fatta tantissima ricerca e noi dobbiamo partire da lì, da una visione virtuosa dell'ambiente che possa finalmente apportare del benessere alla salute dei cittadini".

"L'inceneritore sicuramente va nella strada contraria e opposta" aggiunge Lezzi. Il ministro sottolinea: "Abbiamo esempi di aziende del Nord, come la A2A che ha fatto stabilimenti in cui, ad esempio, la plastica viene riciclata e rinnovata quasi al cento per cento. Noi dobbiamo andare in quella direzione, tra l'altro portando anche nuovo lavoro. So bene che A2A gestisce il termovalorizzatore di Acerra, e proprio per questo faccio questo esempio perché dentro alcune società ci sono aspetti virtuosi e altri meno e vorrei che quegli aspetti virtuosi arrivassero qui nel Mezzogiorno anziché mantenere solo quelli dannosi".

"C'è una transizione ma noi dobbiamo investire su riciclo e riutilizzo, ci sono già i mezzi, gli strumenti e le società in grado di farlo, sicuramente ce ne sono alcune che vengono dal Sud", conclude Lezzi.

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