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Politica

La Lega alza il muro sul Global Compact

Getty/Ansa
Getty/Ansa 

"Le politiche migratorie di questo Governo sono note a tutti gli italiani. Non consentiremo ingressi a chiunque, neanche sotto il cappello dell'Onu tramite il Global Compact". Così la deputata Barbara Saltamartini alza il muro leghista alla firma del patto globale sulle migrazioni, promosso dalle Nazioni Unite, che sancisce il diritto fondamentale di ciascun individuo a emigrare o a essere immigrato, indipendentemente dalle regioni che lo portano a muoversi.

Un principio che, secondo i detrattori, allenterebbe le distinzioni tra migranti economici e rifugiati politici, e contro il quale ora, dopo la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, si schiera anche la Lega: "Da anni ormai la Lega ha le idee ben chiare sul fenomeno dell'immigrazione - continua - e non cambieremo certo adesso. Non consentiremo di favorire ingressi nel nostro Paese a chiunque, così come recita l'accordo da cui peraltro già molte nazioni si sono sfilate, prima fra tutte gli Usa di Donald Trump, seguiti da numerosi stati europei. Allo stesso tempo - conclude la deputata del Carroccio - saremo sempre favorevoli ad una regolamentazione seria dei flussi ma non possiamo concedere a tutti il diritto di emigrare, indipendentemente dalla ragione che spinge a farlo. Né, tantomeno, siamo e saremo propensi a perdere ulteriormente la nostra sovranità. Come è ben noto, noi siamo per una rete sicura di accoglienza, per coloro che effettivamente ne hanno diritto, ed è per questo che sosteniamo i corridoi umanitari. Allo stesso tempo, però, continueremo ad essere contrari a ingressi incontrollati nel nostro territorio".

Cosa prevede il Global Compact

Il Global Compact on Migration, firmato a New York nel settembre del 2016 e approvato all'unanimità dai 193 membri dell'Assemblea generale Onu, punta a introdurre una politica comune nelle gestione internazionale di rifugiati e migranti, sia nell'accoglienza che nel sostegno ai ritorni. In particolare, per garantire una migrazione "disciplinata, sicura, regolare e responsabile", vengono previsti una lunga serie di impegni comuni a favore di migranti e rifugiati. Tra questi la lotta contro lo sfruttamento, il razzismo e la xenofobia; il salvataggio delle persone in fuga; la garanzia di mettere in atto procedure di frontiera eque e in linea con il diritto internazionale, a iniziare dalla Convenzione sui rifugiati del 1951.

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