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Politica

Caso Spataro Salvini: maretta dentro all'Anm

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Tensioni all'interno dell'Associazione nazionale magistrati, dopo la 'querelle' che ha visto opposti il ministro dell'Interno Matteo Salvini e Armando Spataro, capo della procura di Torino che proprio in questi giorni lascia l'incarico per andare in pensione. Il gruppo delle toghe progressiste di Area Democratica per la Giustizia, nel corso della riunione del 'parlamentino' di oggi, è tornato a criticare la reazione del sindacato delle toghe sulla vicenda, ritenendo 'timida' la dichiarazione che era stata rilasciata dal presidente Francesco Minisci. A prendere la parola è stato Alcide Maritati (Area), segretario dell'Anm: "Non c'è la volontà di aprire una crisi formale nella Giunta, però questo per noi è un caso sul quale avviamo una riflessione per il futuro. Si tratta di una vicenda che ha leso l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Non accetteremo più situazioni di questo tipo in futuro. L'Associazione deve prendere una posizione chiara e netta in casi del genere.

Diciamo che si tratta di una sorta di avvertimento, di messa in mora". Eugenio Albamonte, ex presidente dell'Anm, anche lui esponente del gruppo delle toghe progressiste, si è detto "convinto che Minisci abbia fatto bene, io probabilmente avrei fatto lo stesso intervento. Il problema non è lui, ma il fatto che una componente dell'Associazione non voleva intervenire.

Quando c'è un attacco a un magistrato, l'Anm deve dire qualcosa. Non è accettabile che si dica a un magistrato: 'vattene ai giardinetti'. E' un modo per far perdere credibilità non a un magistrato, ma a un'istituzione". Secondo Giovanni Tedesco, altro esponente di Area, "Salvini ha sostanzialmente dileggiato un procuratore della Repubblica. Il presidente Minisci è giustamente intervenuto sul caso, ma errando nel merito. Allora mi chiedo dove sta andando l'Anm".

Antonio Sangermano, membro di Unicost, ha invece affermato di riconoscersi "pienamente nel comunicato di Minisci, l'equilibrio non è equilibrismo. L'Anm è un'agorà, si discute in maniera aperta e democratica. Spataro è un grande, sempre in prima linea, ma in questa vicenda non vedo alcun vulnus ai principi costituzionali. Da che mondo è mondo i ministri fanno i tweet e i comunicati stampa. Quindi, sinceramente, questa grave lesione ai valori costituzionali non la vedo. Al contrario, non condivido il linguaggio del ministro, perchè non si dice a nessuno di andare via, io non lo farei". Il vicepresidente dell'Anm, Giancarlo Dominijanni (Magistratura Indipendente), ha quindi sottolineato: "La posizione maggioritaria nella giunta è stata di non alzare i toni ulteriormente. La dichiarazione di Minisci rappresenta quella posizione".

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