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Cronaca

Le donne guadagneranno come gli uomini tra 200 anni

Takashi Aoyama via Getty Images
Takashi Aoyama via Getty Images 

La strada per raggiungere la parità di genere, in particolare sul fronte economico, è ancora molto lunga. Per la precisione, ci vorranno probabilmente due secoli prima che le donne guadagnino quanto le loro controparti maschili. A rivelarlo sono le stime annuali del World Economic Forum's Global Gender Gap Report, rese note da Bloomberg News.

Secondo il rapporto saranno necessari 202 anni per colmare completamente le differenze nelle opportunità economiche tra uomini e donne, compresa la retribuzione. Per quanto riguarda invece la disparità generale tra politica, lavoro, salute e istruzione, occorrerà oltre un secolo per raggiungere la parità.

In particolare, la situazione è migliore sul fronte dell'istruzione, dove mancano circa 14 anni alla chiusura del divario, ed è quasi annullato anche quello sulla salute. Per la politica serviranno invece 107 anni.

"A livello globale non c'è nessun paese che abbia raggiunto l'uguaglianza di genere, indipendentemente dal livello di sviluppo, dalla regione o dal tipo di economia. La disuguaglianza di genere è una realtà in tutto il mondo", ha affermato Anna-Karin Jatfors, direttore regionale di UN Women, l'agenzia dell'Onu per le donne. Precisando che "202 anni è un'attesa troppo lunga" per l'equità economica.

Il rapporto ha segnalato un "progresso minimo" rispetto alla relazione dell'anno scorso sulla partecipazione femminile e le opportunità economiche: i paesi che hanno registrato i dati peggiori sono in Medio Oriente e Nord Africa. Quello più avanzato è invece l'Islanda, seguita da Norvegia, Svezia e Finlandia. Tra gli altri paesi europei la Francia è dodicesima, seguita da Danimarca, Germania, e Gran Bretagna, mentre l'Italia è al 70esimo posto. Gli Stati Uniti sono al 51esimo posto.

"Contare sullo stesso contributo di donne e uomini in questo processo di profonda trasformazione economica e sociale è fondamentale", ha commentato Klaus Schwab, presidente esecutivo del World Economic Forum: "Mai come ora le società non possono permettersi di perdere competenze, idee e prospettive".

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