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Politica

Referendum propositivo, M5s dice sì all'emendamento Pd per il quorum al 25%

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La relatrice al ddl che introduce il referendum propositivo, Fabiana Dadone (M5s), ha dato parere positivo a un emendamento del Pd che prevede il quorum al 25%.

La Commissione Affari costituzionali della Camera ha iniziato l'esame dei 270 emendamenti al ddl sul referendum propositivo con la relatrice Dadone che ha espresso il parere su di essi.

Dadone ha dunque detto sì a un emendamento di Ceccanti per il quale il referendum, sia propositivo che abrogativo, è valido se gli elettori che votano sì sono oltre il 25% degli aventi diritto. Parere positivo anche a un secondo emendamento di Ceccanti, per il quale la legge attuativa deve essere di rango costituzionale e dovrà quindi avere la maggioranza assoluta dei voti nelle Camere.

"Sorpresa: la relatrice Dadone dà parere positivo al mio emendamento 1.215 che mette il quorum del 25 per cento sui Si' (ossia gli elettori che votano si' devono superare un quarto degli aventi diritto) sia al propositivo sia all'abrogativo e anche al mio 1.249 che mette il quorum della maggioranza assoluta per la legge di attuazione del referendum". A scriverlo su Facebook il deputato Pd, Stefano Ceccanti.

Sulla questione interviene anche il ministro per i rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro: "Sulle riforme il Governo ha sempre inteso favorire il più ampio consenso possibile. Per questo valutiamo positivamente la decisione di cancellare il quorum strutturale e introdurre il quorum approvativo pari al 25% per i referendum propositivi e abrogativi. Con questa innovazione l'impianto degli istituti di democrazia diretta ne risulterà rafforzato".

"Sulle riforme - spiega poi Fraccaro in un comunicato - il Governo del cambiamento ha sempre inteso favorire il più ampio consenso possibile. Riteniamo doveroso ascoltare tutte le forze politiche, soprattutto di opposizione, perché la Costituzione non si modifica a colpi di maggioranza.

Per questo valutiamo positivamente la decisione di cancellare il quorum strutturale e introdurre il quorum approvativo pari al 25% per i referendum propositivo e abrogativo. Con questa innovazione l'impianto degli istituti di democrazia diretta ne risulterà rafforzato perché si promuove la partecipazione dei cittadini impedendo manovre astensionistiche".

Per il ministro "è un ottimo risultato che dimostra ciò che abbiamo sempre detto, cioè che la centralità sul tema spetta al Parlamento. Il nostro obiettivo - aggiunge - è quello di coinvolgere direttamente i cittadini nella formazione delle decisioni pubbliche. L'assenza del quorum strutturale è garanzia di una maggior partecipazione perché le forze politiche non possono ricorrere a pratiche astensionistiche, dovendo mobilitarsi per sostenere le rispettive ragioni. Tuttavia è importante favorire l'accordo più ampio possibile sulle riforme e, per questa ragione, è stata introdotta la soglia del 25% per il quorum approvativo, cioè il numero dei voti validi per l'approvazione delle proposte".

"Non si prevede alcun quorum strutturale, cioè il numero di aventi diritto che devono partecipare alla consultazione per renderla valida, proprio al fine di salvaguardare il principio che a decidere sia chi partecipa e non chi sta a casa. Queste soglie, che per evidenti ragioni di razionalità normativa saranno valide sia per il referendum propositivo che per quello abrogativo, rispondono alle istanze emerse nel dibattito in Commissione favorendo la piena efficacia degli strumenti referendari. Sono particolarmente soddisfatto di questo risultato perché consentirà di incentivare la partecipazione attiva, garantendo al contempo che vengano approvate proposte che hanno un grande consenso tra i cittadini. In questo modo - conclude Fraccaro - gli strumenti di democrazia diretta nel nostro Paese hanno nuova linfa vitale e vengono pienamente integrati nel sistema della democrazia rappresentativa, offrendo al popolo maggiori opportunità di partecipazione e al Parlamento più strumenti di dialogo con il Paese".

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