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Politica

Gino Strada e Padre Alex Zanotelli contro Matteo Salvini: "Va processato"

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"Chiunque sia accusato di avere commesso un reato, perché un reato sicuramente è stato commesso, deve essere processato. Il gioco di sottrarsi al giudizio della magistratura è profondamente antidemocratico". Gino Strada, fondatore di Emergency, interpellato dall'Adnkronos, torna sulla vicenda della nave Diciotti, e ribadisce la necessità che il ministro dell'Interno Matteo Salvini sia processato, come chiesto dal Tribunale dei ministri di Catania.

"Se è stata una scelta politica se ne assumano, insieme con Salvini, la responsabilità, si facciano processare tutti. Non è che quando si dice 'è una scelta politica' diventa lecito tutto - sottolinea - Anche le deportazioni sono state una scelta politica, tanto che furono fatte delle leggi". Quanto alla posizione del M5S sul voto in Giunta per le autorizzazioni e al possibile uso della vicenda per 'bilanciare' le posizioni divergenti con l'alleato di governo sulla Tav Strada osserva: "Mi aspetto di tutto, non sarebbe la prima volta. La cosa che fa impressione è che il presidente del Consiglio dica che non è immunità. Cos'è? Trovi un'altra parola per definirla".

Sempre l'Adnkronos intervista il padre missionario Alex Zanotelli sul caso Diciotti. "Il discorso è chiarissimo: Salvini ha violato leggi nazionali e internazionali, utilizzando persone stremate per un suo scopo politico. E un ministro non è sopra la legge, per questo va processato", dice il religioso comboniano, per il quale "il consenso popolare in forte crescita, di cui indubbiamente gode in questa fase il leader della Lega, non può cancellare i fatti e neanche la realtà sociale del nostro Paese, dove il problema non sono affatto i migranti, ma la povertà e la disoccupazione nonché l'incapacità dei politici di mettere mano alla situazione economica che sfugge ai loro interventi perché viene determinata dai grandi potentati economici e finanziari mondiali".

Secondo padre Alex "Salvini ha voluto forzare l'Europa affinché cedesse al progetto di equa distribuzione dei migranti, che in sé e per sé è una cosa giusta, ma che non si può e non si deve ottenere sulla pelle degli stessi migranti, infliggendo a chi ha già tanto sofferto delle ulteriori sofferenze - accusa - Se la magistratura si è mossa, l'azione giudiziaria deve fare il suo corso, altrimenti la conseguenza è stabilire che chi è eletto può fare quel che cavolo vuole, senza rispondere delle sue azioni in base alle leggi ma soltanto all'elettorato". Questo, sottolinea padre Zanotelli, "in uno Stato democratico non è possibile, va contro la stessa Costituzione". E a questo proposito, "se i Cinquestelle negassero l'autorizzazione a procedere, andrebbero in contraddizione con quanto hanno sempre predicato finora: M5s rinnegherebbe sé stesso e cancellerebbe tutto il percorso politico e di consenso elettorale costruito contro la 'casta', soprattutto quella politica, perdendo totalmente la faccia come persone e la stessa identità del movimento".

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