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Politica

Prima ritorsione della crisi, Francia non vuole più i migranti della Sea Watch

Antonio Parrinello / Reuters
Antonio Parrinello / Reuters 

La prima ritorsione della crisi diplomatica arriva molto presto. La Francia avrebbe cambiato idea, annunciando all'Italia di non voler accogliere la sua parte di migranti della Sea Watch 3.

Dopo il richiamo dell'ambasciatore francese a Roma, che un portavoce dell'Eliseo dichiara non essere "permanente" ma importante in quanto serviva "un segnale", fonti del Viminale rivelano il "cambio d'idea" dall'altra parte delle Alpi. Il rifiuto di accogliere i migranti della Sea Watch è motivato dal rifiuto di Parigi in quanto vuole "prendere solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici".

Le fonti del Ministero dell'Interno aggiungono come dall'Eliseo si siano offerti di appoggiare l'Italia nel chiedere una maggiore efficacia per i rimpatri in alcuni paesi africani, partendo dal Senegal. Il Viminale "prende atto: anche i francesi non vogliono clandestini. Ora ci si aspetta che Parigi dimostri con i fatti la sua buona volontà, collaborando per rimpatriare al più presto decine di senegalesi irregolari che si trovano in territorio italiano".

Matteo Salvini, in Abruzzo per le elezioni regionali, commenta: "Faremo a meno della Francia, non dei francesi che sono un popolo stupendo. Evidentemente chi sta governando ha le idee un po' confuse. La Francia ha respinto negli ultimi due anni 60mila migranti. Ognuno risponde alla propria coscienza e io sono contento di quello che abbiamo fatto"

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