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Cronaca

Gabriele Micalizzi: "Mi sento un miracolato grazie alla macchina fotografica con cui ho coperto il volto"

ANSA
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Gabriele Micalizzi ha inviato un messaggio, trasmetto su Rai Radio 1, nel quale racconta il suo ferimento durante un'esplosione in Siria. Il reporter italiano, rimasto ferito l'11 febbraio mentre documentava gli scontri tra curdi e jihadisti, racconta i momenti in cui è rimasto coinvolto nell'esplosione: "Mi trovavo a Al-Baghuz, in Siria, nella frontline dove c'è l'ultimo caposaldo dell'Isis. Ad un certo punto ho sentito un boato, ho visto esplodere la persona a fianco a me e mi sono trovato per terra esanime".

Micalizzi è attualmente ricoverato al San Raffaele di Milano, dove dovrebbe essere sottoposto a un intervento chirurgico. Il reporter ha riportato ferite al volto e ha rischiato di perdere un occhio oltre che la vita: "In un secondo ho capito che la situazione era grave ma non so come alla fine sono sopravvissuto. Mi sento un miracolato. Sicuramente grazie all'elmetto e al giubbetto e alla macchina fotografica che mi ha coperto la faccia".

Micalizzi ha poi ringraziato chi gli prestato soccorso e dedicato un pensiero ai combattenti curdi che stanno sacrificando la propria vita in battaglia: "Vorrei ringraziare, porgere le mie condoglianze alla famiglia del soldato curdo morto, ai fratelli curdi, il comandante che è stato ferito a fianco a me, spero che si riprendano presto, e ringraziarli per quello che stanno facendo là sotto, che comunque è degno di nota: stanno sacrificando le loro vite anche per noi".

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