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Politica

Elezioni Sardegna, Matteo Salvini rompe il silenzio elettorale

ANSA
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A urne aperte, come in Abruzzo, Matteo Salvini ci riprova e su Facebook rompe il silenzio elettorale in Sardegna. L'isola è chiamata al voto per le regionali, dalle 6:30 di questa mattina fino alle 22. "Oggi vota Lega" scrive, e rispondono entusiasti militanti e elettori leghisti. Ma il comportamento scorretto di Matteo Salvini ha destato anche numerose critiche da parte degli oppositori.

Le critiche arrivano dal mondo della politica. Enrico Letta attacca su Twitter:"C'è la regola del #silenzioelettorale. C'è la regola che stia al #MinistroInterni farla rispettare essendo responsabile, nel nome di tutti, della regolarità del voto. Poi c'è la realtà di un Ministro che rompe lui stesso, anche oggi, la regola. Sono l'unico a trovare indegno tutto ciò?".

Per Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Pd, Salvini "si sente insicuro". Il Dem cinguetta: "Anche oggi Salvini viola il silenzio elettorale e se ne frega delle regole. Che vergogna. Deve proprio sentirsi tanto insicuro di quello che fa e che dice per arrivare a tanto #Sardegna #Zeddapresidente #silenzioelettorale". Lo scrive su Twitter Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Pd".

Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, chiede una nuova normativa per regolamentare il silenzio elettorale ai tempi dei social network: "Nel caso di violazioni via social non si possono applicare le sanzioni perché, quando la legge è stata scritta, i social non esistevano". Il principio però "continua a valere ed è quello che prevede il silenzio perché l'elettore abbia un momento di pausa e non sia sommerso fin sulla soglia della cabina elettorale da messaggi che possono diventare pressioni che possono levargli la libertà". Quindi "principio e legge devono essere rispettate, a maggior ragione da chi istituzionalmente è preposto a garantire la regolarità delle operazioni di voto, il ministro dell'Interno". La violazione del ministro ha "una doppia responsabilità" Tuttavia - aggiunge il presidente emerito della Consulta - "non si può estendere la legge per analogia e, quindi, non possono esserci sanzioni per chi non rispetta il silenzio elettorale sui social. In questo senso la legge andrebbe adeguata ai tempi".

La pagina ufficiale del ministro dell'Interno è piena di slogan e hashtag #oggivotolega. In uno si legge ad esempio: "Se pensate anche voi che sia una buona idea ripopolare la Sardegna con gli immigrati (!), come vorrebbe un assessore del PD, oggi votate loro. Per tutti gli altri (urne aperte oggi fino alle 22) c'è solo il voto alla LEGA!", un modo per attaccare il rivale e per ricordare la chiusura dei seggi.

Oltre la politica, arrivano le critiche degli utenti: "Caro Ministro: Prima cosa...se nella sua vita avesse aperto un libro di Diritto, solo uno...avrebbe letto del "silenzio elettorale ". Mai sentito parlarne? Seconda cosa...i Sardi non dimenticano le offese della Lega negli anni, definendoli con i peggiori aggettivi, ora però, miracolosamente sono un popolo stupendo! Terza cosa... La Lega in Sardegna equivale a votare Solinas, e i Sardi ricordano bene che quando era Assessore ai trasporti ha fatto ZERO! NIENTE!! Si rilassi, perché dubito fortemente che verrà votato".

Un utente fa notare invece quanto sia "grave che un ministro dell interno, pilastro del legale quando gli fa comodo, non rispetti una legge base del nostro ordinamento costituzionale ossia il silenzio preelettorale"

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