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Politica

Il no di Carlo Calenda lista aperta Pd per le Europee: "L'idea di Zingaretti non c'entra con noi. Pisapia? Mi auguro si candidi"

ANSA/CLAUDIO PERI
ANSA/CLAUDIO PERI 

Il suo manifesto "Siamo europei" ha raggiunto quasi 200mila adesioni. C'è una questione, però, che sta mettendo Carlo Calenda sull'attenti: il comportamento del Pd. In un'intervista al Corriere della Sera l'ex ministro dello Sviluppo economico parla dell'apertura di Nicola Zingaretti all'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che è stato tra i primi firmatari del manifesto. A preoccupare Calenda non è un'eventuale candidatura di Pisapia alle Europee di maggio, quanto la possibilità che il Pd si tiri indietro dal progetto di una lista unica Si legge sul quotidiano:

Giuliano mi è uno dei primi firmatari del manifesto "Siamo europei". Non so se deciderà di candidarsi, personalmente me lo auguro davvero, ma sono certo che una lista Pd aperta, evocata da Zingaretti non c'entra nulla con il progetto "Siamo europei".

La questione, come si anticipava, è l'atteggiamento del Partito democratico:

Vedo un inspiegabile avanti e indietro. Prima il Pd aderisce al manifesto e all'idea di lista unica, poi si parla di lista Pd aperta. Io non sono disponibile ad alcuna operazione cosmetica, tanto più se entrano in gioco Emiliano, Bersani, D'Alema e Grasso.

A chi gli chiede il perché della chiusura alle quattro personalità menzionate risponde che, Emiliano a parte, si tratta di soggetti che avevano auspicato una "convergenza" con i 5 Stelle. E, nella visione di Calenda, nel nuovo progetto non c'è spazio con chi ha messo in campo tale ipotesi.

L'idea di uno Zingaretti "federatore" non lo convince perché, sostiene, il mondo che il nuovo soggetto dovrà mobilitare "non può essere rappresentato solo dal Pd.

Quanto al futuro del Partito democratico, e all'ipotesi che il suo ex segretario fondi un altro soggetto politico, dice:

Non so se Renzi ha in testa un nuovo partito. Certamente un Pd tutto sbilanciato a sinistra perderebbe una percentuale significativa di votanti.

Sulla situazione del Paese risponde senza giri di parole: "L'Italia è sull'orlo del baratro".

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