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Politica

Paolo Gentiloni a Circo Massimo: "Riprenderei D'Alema e Bersani nel Pd? No"

Gentiloni a Circo Massimo: "Riprendere D'Alema e Bersani? No"

Nulla di ostile o offensivo ma Paolo Gentiloni non riprenderebbe Bersani e D'Alema nel Partito Democratico. Intervistato a Circo Massimo su Radio Capital da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, l'ex presidente del Consiglio ha parlato del nuovo corso del partito guidato dal neosegretario Nicola Zingaretti: "Il ruolo del Partito Democratico è fondamentale. Io spero di meritare la fiducia che mi è stata accreditata e di riuscire ad aiutare Zingaretti". A una domanda sulle critiche che arrivano dai Cinque Stelle su un mancato ricambio, visto che, sottolineano gli esponenti M5S, ci sono sempre gli stessi, Gentiloni replica: "Il nuovo non è determinato solo dall'anagrafe. Comunque anche nel nostro partito ci sono molti giovani".

A tal proposito, Gentiloni ha fatto capire che nel nuovo Pd non c'è spazio per il ritorno di Bersani e D'Alema. "Mi riprenderei Bersani e D'Alema nel Pd? No. Nulla di ostile o offensivo nei confronti di queste persone".

"Finalmente comincia a profilarsi la possibilità di un'alternativa - ha continuato Gentiloni - Il 26 maggio una grande lista progressista ed europeista capace può competere per il primo posto con i nazionalisti anti-europei della Lega, anche se so bene che oggi i sondaggi registrano una distanza notevole".

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"Non sottovaluto il desiderio di conservare una situazione di potere. Ma questo governo ha già esaurito la sua missione: lo vedo da un lato bloccato nella maggior parte delle decisioni da prendere e dall'altro assolutamente disarmato rispetto alle scelte che dovrà fare con la prossima legge di bilancio. Quindi chi come noi deve prospettare un'alternativa deve farlo sapendo che i tempi possono essere anche molto brevi, e cioè che si potrebbe votare nel 2020 o persino nel 2019", dichiara Gentiloni.

Guardando alle Europee, anche senza +Europa e Pizzarotti "avremo comunque una grande lista europeista che metterà insieme anche molti protagonisti dell'appello 'Siamo europei' promosso da Calenda", dice Gentiloni. Sul risultato, "molto dipende dalla nostra capacità di offrire un'alternativa credibile a un Paese fermo, isolato e perfino incattivito".

Gentiloni invita a non guardare indietro ma al futuro, che "vuol dire un Pd più verde, più sociale, più europeista che superi i limiti che ha avuto in questi anni la nostra azione.

Non certo un Pd che riscopra vocazioni del secolo scorso e faccia marcia indietro. Se qualcuno pensa di tornare allo schema Ds-Margherita, per intenderci, non conosce nemmeno la realtà del nostro paesaggio politico". Su Matteo Renzi, "sono fiducioso sul fatto che darà una mano", conclude.

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