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Politica

Arresto De Vito, le reazioni del Pd: "Siamo garantisti sempre", ma si chiede la testa di Virginia Raggi

Pacific Press via Getty Images
Pacific Press via Getty Images 

Le prime reazioni del mondo Dem sull'arresto di Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale di Roma, sono tutte in linea con l'anima garantista del partito. Marco Miccoli, coordinatore della Comunicazione del Pd, dichiara: "Non abbiamo nulla da dichiarare sulla vicenda giudiziaria che riguarda il presidente del Consiglio comunale di Roma, Marcello De Vito. Fiducia nella magistratura. Se daremo un giudizio, lo daremo alla fine dell'iter processuale. Lo dico ai 5 Stelle: noi siamo garantisti sempre. Non a secondo delle convenienze e delle persone che vengono indagate".

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Sulla questione interviene anche l'ex segretario del Pd, Matteo Renzi: "Le persone serie sono garantiste, sempre - scrive su Facebook -. Non diventano giustizialiste con gli avversari, non regalano immunità agli alleati, non scoprono il garantismo solo per gli amici". L'ex premier aggiunge: "Le persone serie scelgono in libertà senza nascondersi dietro al sacro blog o alla piattaforma. Le persone serie sanno che la giustizia è una cosa seria. E che fanno testo solo le sentenze dei tribunali, non il fango sul web. Questo è lo stile delle persone serie. Gli altri invece hanno un altro nome: si chiamano ipocriti. Buona giornata, amici".

Ma non tutti sposano la linea del garantismo. Michele Anzaldi su facebook scrive: "Il Movimento 5 stelle che ieri chiedeva in massa le dimissioni di Nicola Zingaretti per un'indagine dove viene accusato da una persona terza che finora non ha portato alcun riscontro alle sue accuse, ora per coerenza dovrà pretendere le dimissioni della sindaca Raggi e di tutta l'Amministrazione capitolina". Paragonando il caso Zingaretti con l'arresto di De Vito il deputato dem prosegue: "L'arresto del presidente del Consiglio comunale, esponente di spicco del Movimento 5 stelle e di fatto numero due dell'Amministrazione, dovrebbe essere un motivo sufficiente, secondo il modo di ragionare dei cinque stelle, per far dimettere la Giunta della Capitale, dopo che la sindaca era già stata pesantemente coinvolta nell'inchiesta del nuovo Stadio della Roma con il suo braccio destro Luca Lanzalone. I tanti M5s che hanno dichiarato ieri, come il capogruppo al Senato Patuanelli, il senatore Paragone, la vicepresidente del Senato Taverna, il sottosegretario Di Stefano, oggi cosa dicono? Vedremo anche come si comporteranno i telegiornali Rai: ieri sera per il Tg1 l'indagine su Zingaretti meritava di essere nei titoli all'edizione delle 20. Oggi che faranno con De Vito, notizia che apre tutti i giornali online?".

Il Pd romano, in una nota firmata dal segretario Andrea Casu e dal capogruppo in Consiglio comunale Giulio Pelonzi, mantiene una posizione a metà tra Anzaldi e Ascani: "Siamo e restiamo sempre garantisti e aspetteremo che sia la giustizia a fare il suo corso ed accertare tutte le responsabilità penali in questa vicenda prima di commentare. Ma i romani non meritano questo indegno spettacolo. Le responsabilità politiche in questi tre anni di disastri del movimento 5 stelle al governo della Capitale sono sotto gli occhi del mondo - continua la nota - È per questo che come Partito Democratico chiediamo da mesi alla Sindaca Raggi di dimettersi al più presto, non per le inchieste giudiziarie ma per il totale fallimento politico e amministrativo".

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