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Politica

Congresso di Verona sulla famiglia: c'è chi scende dall'Arena

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Dall'ufficio stampa stamane pronosticavano una giornata "epocale". Anche per gli organizzatori lo è, il giorno prima di un punto di inizio importante: da domani potrebbe partire la legittimazione del loro progetto.

Intanto, chissà che non sia venuto meno qualche altro relatore, com'è successo ieri sera con il presidente dell'Istat, Giancarlo Blangiardo, che ha rinunciato per le polemiche innescate dalla notizia della sua partecipazione alla tre giorni. Come che sia, dopo le proteste, le critiche, le contestazioni annunciate, le petizioni, i fiumi d'inchiostro sui giornali e le ospitate di favorevoli e contrari in televisione, domattina a Verona si aprirà il Congresso mondiale delle famiglie.

Amnesty International lo ha definito "evento ostile ai diritti umani", il premier Conte ha diffidato gli organizzatori a utilizzare il logo di Palazzo Chigi - ma quello del Ministero della Famiglia è rimasto - associazioni femministe, alcune sigle sindacali e politici di sinistra e del Pd hanno parlato di "ritorno al Medioevo", dando appuntamento nella città dell'Arena per cortei e contromanifestazioni. Anche Forza Nuova ha annunciato la sua presenza a Verona. Mentre dal fronte degli alleati di Governo della Lega, il M5S, che ha preso le distanze anche con una lettera - come riporta AdnKronos - si erano già levate voci di netto dissenso, a partire da quella del vicepremier Luigi Di Maio, che ha dato degli "sfigati" a organizzatori e relatori.

Scontro nel Governo. Proprio Di Maio sabato mattina, nel giorno in cui a Verona sono previsti gli interventi di Salvini, e dei ministri Bussetti e Fontana, parteciperà, insieme al sottosegretario con delega alle Pari opportunità e alle politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, ad un evento con i giovani per parlare di diritti e di futuro. Un vero e proprio controevento che lascia intuire quanto sul Congresso delle famiglie sia tutt'altro che chiuso lo scontro in maggioranza. In realtà, sulla tre giorni di Verona anche all'interno della Lega ci sarebbero sensibilità diverse. Una parte del partito considererebbe l'evento come espressione di una posizione oltranzista nella quale non tutti si riconoscono. "Sono soprattutto i veneti - ha spiegato un senatore all'Agi - a spingere. Molti di noi sono su una linea molto più laica".

Giunta alla tredicesima edizione, per la prima volta in Italia, la kermesse, ribattezzata "sovranista", è stata organizzata da associazioni cattoliche integraliste, evangeliche e ortodosse e comitati pro-life e anti Lgbti con l'obiettivo dichiarato "di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società", si legge sul sito dedicato all'evento, al quale "importanti leader mondiali partecipano ogni anno".

Quali leader. Sarà così anche per l'Italia? A guardare il programma definitivo, diramato due giorni fa, ci si accorge che il numero dei relatori è molto diminuito. E appare chiaro che i leader più importanti, presenti in forze a Verona, saranno i leghisti. Il vicepremier Matteo Salvini, il Ministro della Famiglia e della disabilità Lorenzo Fontana, quello della Pubblica Istruzione, Marco Bussetti, i Governatori Luca Zaia, del Veneto, e Massimiliano Fedriga, del Friuli-Venezia Giulia, e il sindaco della città, Federico Sboarina. Politici, insomma, come il senatore, anche lui della Lega, Simone Pillon, primo firmatario del contestatissimo disegno di legge sull'affido condiviso, la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, e Elisabetta Gardini, di Forza Italia. Del partito di Berlusconi era data per certa anche la presenza del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ma è saltata. Il suo nome non figura nel programma, come quello di tanti annunciati e contestati per le loro dichiarazioni e le posizioni estremiste su aborto e gay.

Chi c'è e chi non c'è più. È il caso della psicologa e scrittrice Silvana De Mari, finita sotto i riflettori dei media per alcune dichiarazioni diffamatorie verso gli omosessuali: il suo nome, presente nel programma stilato nelle settimane passate, non c'è in quello definitivo. Stessa sorte per Rocco Buttiglione, già presidente dell'Udc, noto anche per le sue dichiarazioni sull'omosessualità - "Penso sia oggettivamente sbagliato".Saltati dal programma anche i nomi di Marco Griffini, presidente dell'associazione "Amici dei bambini" e di don Maurizio Gagliardini, che guida l'associazione pro-life "Difendere la vita con Maria". Magari andranno, ma i loro interventi non sono inseriti in scaletta.

Ci sono invece tra i relatori Mauro Ronco, docente emerito di diritto penale e il magistrato Alfredo Mantovano, rispettivamente presidente e vicepresidente del "Centro Studi Livatino", associazione di giuristi che approfondisce in particolare i temi della vita, della famiglia e della libertà religiosa, avendo come quadro di riferimento il diritto naturale, dal quale in passato erano arrivate critiche all'applicazione delle legge 194, sull'aborto, e contrarietà netta alla somministrazione del cosiddetto "farmaco gender" agli adolescenti con disforia di genere.

Confermati gli interventi di don Fortunato Di Noto, presidente della onlus "Meter", che lotta contro pedofilia, pedopornografia e sfruttamento dei bambini, e di Monsignor Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona, per portare il suo saluto, nella fase introduttiva ai lavori della tre giorni. Rispetto alla quale resta la sostanziale presa di distanza del Vaticano, consegnata nei giorni scorsi dal Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin e riscontrabile, in filigrana, nell'assenza, nel palinsesto del Congresso delle famiglie, di tutte le grandi associazioni cattoliche, per citarne alcune Acli, l'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, l'Azione Cattolica, il Movimento dei Focolari. E il Forum delle associazioni familiari - presieduto da Gigi De Palo - 47 associazioni e 18 Forum regionali a loro volta composti da forum locali e 564 associazioni.

Vaticano distante, Europee all'orizzonte. Ad HuffPost risulta che pur essendo stati tutti contattati, i rappresentanti di queste associazioni, che probabilmente diranno la loro a Congresso finito, avrebbero declinato l'invito a partecipare alla tre giorni di Verona rivendicando, come ha fatto Parolin, una differenza di stile - una questione come quella relativa alla famiglia non può essere trattata in modo divisivo, con dichiarazioni e posizioni polemiche su omosessualità e ruolo della donna nella famiglia, è il ragionamento. E poi la presenza straripante della Lega e l'approssimarsi delle Europee, altri due elementi che avvalorerebbero la tesi di quanti - sono in molti nel mondo cattolico e nei partiti politici - sostengono che tra gli obiettivi del Congresso ci sarebbe anche quello di legittimare, sfruttando anche l'attenzione mediatica mai così forte come in questi mesi, le posizioni politiche degli organizzatori ossia della destra ultracattolica - magari ottenendo qualche posto nelle liste per Bruxelles - e allargare il fronte della loro crociata sovranista contro gay e aborto anche coinvolgendo altre confessioni come evangelici e pentecostali.

Ddl Pillon di nuovo al centro, attacco alla 194. Il 2 aprile in Commissione Giustizia del Senato riprenderà la discussione sul ddl Pillon mentre qualche giorno fa una cinquantina di parlamentari leghisti ha presentato una proposta di legge che punta a evitare le interruzioni di gravidanza aprendo alla possibilità, per il bimbo che verrebbe al mondo, di essere adottato da famiglie disponibili. Immediata la levata di scudi di quanti temono un arretramento sui diritti civili indicando nel Congresso delle famiglie il principio di un riconoscimento più ampio e duraturo per chi lo ha pensato e realizzato, anche fidando sul supporto di ministri come Fontana e Bussetti.

Sulle Europee, Massimo Gandolfini, presidente del Family Day e fiero antiabortista, ha parlato chiaro, annunciando il sostegno del movimento a Fratelli d'Italia. Il neurochirurgo Gandolfini è una delle star del Congresso, insieme al presidente e al vicepresidente della kermesse - coi quali guida il comitato "Difendiamo i nostri figli" - Toni Brandi, vicino a Forza Nuova, e Jacopo Coghe.

Fronte allargato. Al loro fianco, anche ortodossi, evangelici e politici stranieri che in passato hanno fatto molto discutere per le loro parole sui diritti delle donne e contro gay e aborto. L'arciprete ortodosso russo Dmitri Smirnov, per esempio, che, proprio a proposito di aborto, ha parlato di cannibalismo - oggi ha protestato obiettando che queste sue frasi "sono state estrapolate dal contesto e deformate", che combatte "l'aborto anche con tenacia" e rivendicando i avere sul tema la stessa posizione del Papa. O la ministra della Famiglia ungherese, Katalin Novak: sua la legge che esenta le donne con almeno quattro figli dal pagare l'imposta sul reddito. O la parlamentare ugandese Lucy Akello, accusata - ma lei ha smentito - di aver sostenuto che l'omosessualità andrebbe perseguita con la pena di morte. E poi c'è il presidente dell'International Organization for the family, Brian Brown, contrario ai matrimoni gay e convinto che "le pulsioni omosessuali si possono riparare". In rappresentanza delle altre confessioni ci saranno Sandro Olivieri della Federazione delle Chiese Pentecostali, lo psichiatra Alessandro Meluzzi, da qualche anno prete ortodosso, e Giacomo Ciccone, presidente dell'Alleanza Evangelica Italiana. Evangelico è anche l'ex calciatore Nicola Legrottaglie, con Sammy Basso, il ragazzo affetto da progeria e fondatore dell'Associazione Italiana Progeria, le celebrities del Congresso.

Giornalisti e sovranisti. Al quale interverranno anche i giornalisti: il direttore de "Il Giornale", Alessandro Sallusti, Maria Giovanna Maglie - "farò un saluto. Detesto tutte le forme di intolleranza. Soprattutto nei loro confronti. E il nuovo femminismo mi fa orrore", ha detto di recente - e Maurizio Belpietro, direttore del quotidiano "La Verità", considerato sovranista e giornale di riferimento del Family Day. Tutti e tre considerati vicini alla destra sovranista. La stessa alla quale guardano, da ben prima di questa giornata epocale e dell'inizio della tre giorni, gli organizzatori del Congresso delle famiglie. Oggi e domani, in Italia e in Europa.

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