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Politica

Luca Zaia: "No all'omofobia al Congresso di Verona"

Zaia al Congresso delle Famiglie: "Unica patologia è l'omofobia, non l'omosessualità"

"Dicono che sarà una manifestazione contro i gay? Vorrà dire che sarò io a portare il pensiero che se in questa discussione c'è una patologia è l'omofobia, non l'omosessualità". A spiegare il suo pensiero senza giri di parole - in un'intervista al Corriere della sera - è Luca Zaia, governatore leghista della Regione Veneto, padrone di casa del controverso Congresso Mondiale delle Famiglie che oggi prende il via a Verona.

Alla domanda se si sia pentito nel dare il patrocinio alla manifestazione, il Governatore risponde:

"A noi è stato richiesto il patrocinio di un evento internazionale che si svolge da anni. Sulla carta, i temi sono la centralità della famiglia nella società, la promozione della natalità, il rispetto della donna. Sulle carte che ci hanno inviato, c'è scritto questo. E io di processi alle intenzioni non ne faccio e non ne accetto. Poi, non sono neanche l'avvocato difensore di nessuno: ciascuno è responsabile e risponde di quello che dice".

Zaia sostiene che "i nemici del Congresso sono stati i veri pr della protesta", al punto che c'è grandissima attenzione sulla kermesse, di cui si discute quotidianamente ormai da un mese, "se non ci fosse stata da parte loro tutta questa pubblicità - spiega il presidente della Regione Veneto - l'appuntamento sarebbe stato per addetti ai lavori". Zaia cita Voltaire sulla necessità che ciascuno debba poter dire ciò che pensa, sottolinea che "il Veneto accetterà sempre le idee di tutti". Ci sono però questioni che non possono essere discusse:

"Se al Congresso emergessero posizioni ultra conservatrici e medioevali, sarei io a fare piazza pulita. E credo che, dopo le polemiche, il Congresso abbia il dovere di essere ancora più chiaro. Sull'omofobia, sul ruolo della donna, e anche sulla legge 194. in Italia c'è una legge e non va toccata". [...] "Per me resta dogma che la donna debba essere l'unica protagonista della sua vita".

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