Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Economia

Davide Serra: "Rimborsare tutti i risparmiatori? Una follia, populismo puro. Significa comprare voti"

Pierpaolo Scavuzzo / AGF
Pierpaolo Scavuzzo / AGF 

"Rimborsare a pioggia indiscriminatamente chi ha perso i soldi nelle banche è una follia". Ne è convinto Davide Serra, patron di Algebris, società di gestione del risparmio. In un'intervista a La Stampa spiega il perché:

"Se un risparmiatore subisce un torto è giusto che possa far valere i propri diritti di fronte a un arbitro, a una commissione. Ma rimborsare tutti, senza che sia provata un'anomalia nella vendita dei titoli, è aberrante. È populismo puro, significa comprare voti".

Per Serra è quindi importante che i casi siano valutati singolarmente. Altrimenti si rischia, tra l'altro, di lanciare un messaggio sbagliato ai futuri risparmiatori:

Ridare i soldi a tutti senza distinzioni significa incentivare il gioco d'azzardo. Come si fa a dire a chi paga le tasse che, con i suoi soldi, si rifonde magari un imprenditore che aveva messo diverse migliaia di euro in una banca perché rendeva molto? Se rendeva molto è perché era più rischiosa. In molti casi si tratta di rimborsare scommesse perse. Sono coinvolti migliaia di risparmiatori? Anziché inutili navigator, il governo assuma gente per vagliare caso per caso.

I risparmiatori che si ritengono truffati dalle banche domani, lunedì 8 aprile, incontreranno il premier Conte, dopo l'impasse sui decreti con i quali avrebbero dovuto essere sbloccati i fondi per i rimborsi. Tria si è rifiutato di firmarli perché teme sanzioni dell'Ue ma anche rilievi della Corte dei Conti. Tra le possibili ipotesi che girano sull'appuntamento, c'è quella per cui Conte proporrà agli interlocutori la reintroduzione di una 'riedizione' dell'arbitrato, così da allinearsi all'intesa raggiunta da Tria con il commissario Vestager. Venerdì i due a Bruxelles hanno infatti raggiunto un accordo in linea con le norme europee, prevedendo un sistema di rimborsi diretti per circa il 90% dei risparmiatori con Isee sotto ai 35mila euro, avvalendosi del concetto di emergenza sociale che eviterebbe di configurare gli indennizzi come aiuti di Stato. Il restante 10%, invece, dovrà essere sottoposto a 'controlli' da parte della commissione istituita per le verifiche, poiché potrebbero essere potenziali speculatori o persone che volontariamente avrebbero acquistato azioni e subordinate. Un concetto, però, che le associazioni dei risparmiatori non vedono di buon occhio.

Cos'è questa domanda? Scopri il progetto Europe talks e leggi l'Informativa privacy completa in italiano

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione