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Politica

Nelle liste il nuovo corso della Lega. Salvini manda via il vecchio e apre a banchieri e imprenditori

Ansa
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Per Matteo Salvini l'obiettivo è raggiungere quota ventotto eurodeputati, ciò significa più che quintuplicare le attuali cinque presenze a Bruxelles. Le liste della Lega non sono ancora pronte, ma un dato c'è: il segretario vuole imprimere, sulle schede delle elezioni Europee, nome dopo nome, il nuovo corso del Carroccio. Dunque, via le vecchie facce, a iniziare da Mario Borghezio, per fare spazio anche alla società civile, imprenditori e banchieri primi fra tutti purché siano di stretta fede leghista.

Non mancano però difficoltà nel chiudere le liste nel Sud d'Italia, dalla Campania fino alla Sicilia, dove la Lega non ha una base pura, né tantomeno amministratori locali. Così il segretario sta passando ai raggi x le varie possibilità per evitare di imbarcare qualche brutta sorpresa.

Solo il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle hanno chiuso le candidature, tuttavia i vertici adesso devono fronteggiare, in entrambi i casi, il dissenso interno. Mentre in Forza Italia e in Fratelli d'Italia ci sono ancora molte incertezze. Gli azzurri propongono la candidatura da indipendente di Irene Pivetti, negli anni '90 giovanissima presidente della Camera leghista. Ma incassano l'addio della eurodeputata uscente Elisabetta Gardini che, accusando la dirigenza di lontananza dall'elettorato, potrebbe fare il salto nel partito di Giorgia Meloni.

La Lega, dal canto suo, in queste ore travagliate per chiudere gli accordi, e dopo la cena della scorsa settimana a casa di Salvini, si prepara a schierare l'esercito sovranista anche se ancora molte caselle sono scoperte. Salvini sarà capolista in tutte le circoscrizione, come lo sarà Silvio Berlusconi per Forza Italia tranne che nel Centro dove invece correrà Antonio Tajani.

Nel Carroccio impazzano le indiscrezioni su possibili candidati. Prende quota il nome di Valentino Grant, il banchiere che fa parte, su indicazione proprio del Carroccio, del Consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti. E circola anche il nome del banchiere ex Vaticano Ettore Gotti Tedeschi, le cui possibilità di presentarsi tuttavia sono in discesa. In questa girandola, come più probabile, c'è l'imprenditore Massimo Casanova, amico del leader. Per ora manca all'appello un volto storico di peso che fa parte della vecchia guardia bossiana. L'attuale segretario pare sia pronto a stracciare la richiesta di candidatura di Mario Borghezio. Per quanto riguarda il ministro dellaFamiglia Lorenzo Fontana, già europarlamentare e molto vicino a Salvini, nessuna decisione è stata presa. Sembra comunque più probabile che scelga di non correre e ricoprire ancora l'incarico di governo.

Intanto presenti nelle liste ci sono invece Marco Zanni, già europarlamentare, e Alessandro Panza, capo dell'organizzazione via Bellerio. Anche l'economista Antonio Maria Rinaldi è pronto a scendere in campo. Poi molte facce interne alla Lega, amministratori e consiglieri, come Gianna Gancia, presidente della provincia di Cuneo mentre è in dubbio Ceccardi, il sindaco di Cascina. Per finire correrà Vincenzo Sofo, compagno di Marion Le Pen, la nipote di Marine e del fondatore del Front National.

Il partner di governo M5S ha annunciato le tanto attese capilista. "Abbiamo candidato cinque eccellenze", dice Di Maio al Tempio di Adriano, imperatore della pacificazione. E adesso è il capo politico M5s che ha il compito di mettere pace dentro il Movimento tra chi non ha gradito questi nomi calati dall'alto e che lunedì saranno sottoposti al giudizio degli iscritti. Si tratta di Alessandra Todde per il collegio elettorale Isole, Chiara Maria Gemma per il Sud, Daniela Rondinelli al Centro, Maria Angela Danzì nel Nord Ovest e Sabrina Pignedoli nel Nord Est.

"Abbiamo candidato cinque donne, ma prima di tutto 5 eccellenze per la loro cultura, per le loro esperienze professionali e personali e rappresentano la meritocrazia e l'Italia al meglio", parole di Di Maio che devono far risalire il Movimento 5 Stelle nei sondaggi e che mirano a convincere chi avrebbe preferito candidature interne. Adesso l'attesa è per i candidati della Lega, che punta all'exploit sovranista e vorrebbe raddoppiare il 17% delle politiche.

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