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Politica

L'ira dei vertici militari contro la circolare sui migranti di Salvini: "Ingerenza, roba da regime". Il retroscena dell'Adnkronos

ASSOCIATED PRESS
ASSOCIATED PRESS 

Scoppia un caso sull'"intimazione" inviata oggi dal ministro dell'Interno Matteo Salvini a proposito di Mar Jonio. La circolare, come si legge nella stessa nota diramata dal Viminale, sarebbe infatti stata inviata non solo ai vertici delle forze dell'ordine, su cui Salvini ha una diretta competenza, ma anche ai vertici militari, di competenza del ministero della Difesa.

Episodio che, riferiscono varie fonti all'agenzia di stampa Adnkronos, avrebbe suscitato l'ira dello Stato Maggiore. Un atto, dunque, considerato ostile e che in queste ore in via XX Settembre rappresentano come "una vera e propria ingerenza senza precedenti nella recente storia della Repubblica".

"Quel che è accaduto è gravissimo", aggiungono le stesse fonti all'Adnkronos, perché "viola ogni principio, ogni protocollo" e costituisce "una forma di pressione impropria" nei confronti del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli. "Non è che un ministro - proseguono - può alzarsi e ordinare qualcosa a un uomo dello Stato. Queste cose accadono nei regimi, non in democrazia. Noi rispondiamo al ministro della Difesa e al Capo dello Stato, che è il capo Supremo delle Forze Armate".

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Anche l'agenzia di stampa Ansa riporta che si sta alzando la tensione sulla direttiva Salvini sulla Mare Jonio che è stata inviata anche ai vertici della Difesa e della Marina. Dal ministero della Difesa emerge irritazione per uno sconfinamento del Viminale e la questione è stata anche oggetto - confermano più fonti - dell'incontro di oggi al Quirinale tra il presidente Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte. È stata superata una linea rossa, osservano fonti della Difesa. Questa circostanza viene smentita: "Il tema della direttiva Salvini e delle tensioni tra Viminale e ministero della Difesa non è stato affrontato - si è appreso - nell'incontro di oggi al Quirinale tra il presidente Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte", dice un comunicato.

Il documento con il quale il Viminale chiede alle forze di polizia una nuova stretta contro le navi delle Ong, è stato inviato, come già detto, anche al capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli. L' "intimazione", così si chiama il documento inviato questa mattina dal Viminale e firmato da Matteo Salvini, ha come destinatari il capo della Polizia e direttore generale della pubblica sicurezza Franco Gabrielli, il comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri, il comandante generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi, il capo di stato maggiore della Marina Valter Girardelli, il comandante generale della Guardia Costiera Giovanni Pettorino e, "per conoscenza", il capo di Stato maggiore della Difesa.

Pronta la risposta da fonti della Lega. La direttiva sui porti è "doverosa, oltre che legittima e lecita, a fronte di un pericolo imminente". Così fonti della Lega difendono la scelta del ministro Salvini che avrebbe provocato l'irritazione del ministero della Difesa. Al Viminale, spiegano le stesse fonti, sono "tranquillissimi", perché il ministero dell'Interno è "la massima autorità per la sicurezza interna".

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