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Esteri

"Il Brasile è uno stato militarizzato, senza legge"

TASSO MARCELO via Getty Images
TASSO MARCELO via Getty Images 

"Viviamo in un tempo di post-democrazia e in uno Stato senza legge. Lo Stato è militarizzato: ci sono 8 ministri militari e più di 100 funzionari provenienti dalle Forze Armate nelle seconde fila del Governo. In tutte le scuole è stato collocato un militare in pensione come guardia. Il progetto d'imporre un ultra neo-liberismo fa con che il Governo passi in cima della Costituzione e non rispetti alcuna legge. Esiste nelle scuole la censura e io stesso sono stato censurato per una conferenza all'Istituto Tumori di Rio de Janeiro, per medici e infermieri sull'etica della cura e dell'importanza della spiritualità nell'accompagnamento di malati terminali. Ma c'è stata pressione sociale e, di conseguenza, l'istanza superiore dell'Istituto a Brasilia ha cancellato l'evento. Solo questo fatto dimostra il livello d'insicurezza che regna nella società e la presenza della censura in tutti gli ambiti".

Parole dure, pesanti, senz'appello sul Brasile pronunciate da Leonardo Boff in una intervista di Pierluigi Mele uscita online su Confini. Padre Boff, per chi non lo conscesse, è il fondatore della teologia della Liberazione, un'interpretazione autentica, dalla parte dei poveri, di cui si parlò moltissimo negli anni Ottanta e che fu fonte di speranza e riscatto per molti cattolici dell'America Latina.

Su Bolsonaro, al potere da poco tempo, padre Boff è categorico ed è d'accordo con il grande giornalista brasiliano Ricardo Kotscho, per il quale il Brasile si muove verso una nuova dittatura.

"La strategia del governo Bolsonaro, chiaramente di estrema-destra, è associarsi ai regimi autoritari già visitati, come USA, Cile e Israele dice padre Boff nell'intervista -. E' esplicito l'allineamento del governo Bolsonaro alle politiche di Trump, facendogli molte concessioni senza aver ricevuto assolutamente niente in cambio. La peggiore di queste è permettere che i capitali nord-americani sfruttino l'Amazzonia e le terre indigene dove ci sono ricchezze strategiche per gli interessi degli Stati Uniti. In questo modo il Brasile entra come socio minore e aggregato al progetto di Trump anti-globalista, nazionalista e bellicoso".

L'intervista integrale su

http://confini.blog.rainews.it/2019/04/24/brasile-verso-una-nuova-dittatura-intervista-a-leonardo-boff/

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