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Life

Carlo Pistarino: "Drive In uno tsunami. Colorado fu la fine. Per fortuna ho la pensione da ferrotranviere"

Carlo Pistarino: Drive In uno tsunami. Colorado fu la fine. Per fortuna ho la pensione da ferrotranviere

“Guidavo i bus di linea a Genova, con Drive In uno tsunami di popolarità, ora faccio il nonno. Ero molto legato a Gaspare e Zuzzurro, mai più fatto niente dopo Colorado, per fortuna ho la pensione da ferrotranviere”. A raccontarsi sulle pagine di Repubblica è Carlo Pistarino, comico e autore genovese, classe 1950, volto simbolo della tv anni Ottanta e Novanta. L’artista racconta il rapporto con Silvio Berlusconi, che ai tempi era patron della tv commerciale.

“Veniva spesso a visitare gli studi. E – giuro! - non l’ho mai visto suggerire una parola ai registi o a chi, come me, si occupava dei testi. Anche se di televisione se ne intendeva parecchio. Mai votato per lui, ma devo ammettere che era un tipo speciale. Le belle ragazze gli sono sempre piaciute, come a tutti. La differenza è che io sono felicemente sposato da mezzo secolo. In effetti anche lui era sposato, però a tratti”.

Pistarino ricorda l’avventura di “Drive In”, su Italia 1, che gli diede immensa popolarità.

“La gente ti fermava in continuazione per una fotografia, o un autografo. Fortuna che non c’erano ancora i selfie, altrimenti non sarei sopravvissuto. Fu come essere travolto all’improvviso da uno tsunami, catapultato in un mondo pieno di privilegi. Però sarebbe stato ingiusto, approfittarne. Ho preferito essere sempre me stesso: gentile e disponile con tutti, anche a costo di sembrare fesso. C’erano colleghi, come Beppe Grillo, che si lamentavano perché sui giornali non scrivevano abbastanza articoli su di loro. Invece io ringraziavo anche della più piccola attenzione...”.

L’artista parla della sua vita prima del percorso artistico. 

“Guidavo gli autobus dell’Amt nel ponente, autorimessa di Sampierdarena: linee 7, 8, 10, e per Begato. Mi piaceva scherzare, come quella volta che mi sono scambiato di posto col bigliettaio e davanti ai passeggeri gli dico: ‘Mi fai un po’ provare a guidare?’. Mi metto al volante, fingo di essere imbranato. La gente, spaventata, alle fermate diceva agli altri di non salire...”

A proposito delle amicizie nel mondo dello spettacolo:

“Ero molto legato a Gaspare e Zuzzurro. Soprattutto Andrea Brambilla (Zuzzurro), persona elegante e coltissima, il più grande conoscitore di whisky del mondo: come un fratello. Ho trascorso tanto tempo facendogli compagnia in ospedale: quando se ne è andato è stato un dolore fortissimo che porto ancora con me”.

Carlo Pistarino ha smesso di scrivere per la televisione ormai dieci anni fa e oggi racconta:

“L’ultimo programma è stato Colorado. Poi basta. Non ho più un manager, mai preteso di fare ‘ospitate’. Ho bussato a qualche porta, poi mi sembrava di chiedere l’elemosina. A chi mi domanda ‘Quando la rivediamo in tv?’ rispondo: aprite il freezer, mi hanno congelato. Forse avrei dovuto essere più furbo, meno altruista, andare a qualche cena invece di salire in sella alla mia Harley Davidson e scappare via. Per fortuna ho la mia pensione da ferrotranviere, perché con quella da comico non ci campavo”.

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