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Politica

La rosa del centrodestra per il Quirinale

La rosa del centrodestra per il Quirinale

Nell'emiciclo di Montecitorio arrivano i primi nomi ufficiali in corsa per il Quirinale. Il centordestra ha infatti presentato la rosa dei suoi candidati durante una conferenza stampa con i giornalisti. La decisione è stata presa dopo un vertice tenuto in mattinata. I nomi sono: Marcello Pera, Carlo Nordio e e Letizia Moratti. "Nessuno di loro ha una tessera di partito ma hanno ricoperto ruoli importanti". Ha spiegato il leader della Lega Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa del centrodestra.

Antonio Tajani di Forza Italia in mattinata aveva detto: "Oggi presentiamo una lista di nomi, uomini e donne, di altissimo profilo che hanno le carte in regola per fare il Presidente della Repubblica". E in merito ad alcuni nomi circolati come quello di Franco Frattini l'esponente azzurro aveva spiegato: "Noi non poniamo veti ma è inaccettabile che vengano posti veti su persone solo perché appartenenti politicamente o culturalmente all'area di centrodestra". Intanto è in corso il secondo scrutinio del Parlamento in seduta comune. 

Carlo Nordio. Magistrato in pensione dal 2017, si è occupato di Brigate Rosse, sequestri di persona, tangenti, Mose. Con la magistratura, però, Carlo Nordio, trevigiano, 73 anni, ha intrattenuto un rapporto turbolento, arrivando a dire che la politica la "fa da padrona" sia nell'associazione nazionale magistrati che nel consiglio superiore delle toghe.
Giudice istruttore a Venezia, poi pubblico ministero, all'inizio degli anni Ottanta ha portato avanti l'inchiesta sulle colonne venete delle Br e poi su alcuni rapimenti. Sul reato di sequestro di persona è tornato da opinionista quando ha riguardato Matteo Salvini nel caso dei migranti a bordo della nave Diciotti sostenendo che non avrebbe indagato il leader della Lega perchè le sue decisioni rientravano nell'ambito della "discrezionalità politica".

Negli anni Novanta ha seguito la tangentopoli veneta e ipotizzato reati sulle attività delle coop rosse per poi iniziare nel 2009 tutta la trafila di incarichi da procuratore aggiunto a vicario fino a diventare il capo della Procura di Venezia nel 2017. L'inchiesta più importante quella sul Mose a proposito della quale ha detto di avere trovato analogie con la prima tangentopoli quanto ad "avidità insaziabile e assoluto disinteresse verso la gestione della cosa pubblica". Il momento più difficile della sua vita in toga è stato il suicidio del giovane Antonello Pompeo, che si impiccò dopo che gli venne contestato il reato di favoreggiamento della prostituzione. Finirono al Csm le sue dichiarazioni su presunti errori delle forze dell'ordine nella vicenda dopo che lui stesso aveva convalidato il sequestro dell'auto del ragazzo.

Consulente della Commissione parlamentare per il terrorismo e le stragi (1997-2001), presidente della Commissione per la riforma del codice penale (2002-2006), ha scritto diversi libri molti critici sulla gestione della giustizia ed è editorialista di varie testate, tra cui Il Gazzettino Veneto e Il Messaggero. Tra le ultime sue prese di posizione, quelle contro Giuseppe Conte il cui governo definì "di dilettanti" in un'intervista a Italia Oggi. Sulla legittima difesa: "Ecco, chi si difende da un'aggressione violenta e clandestina in casa propria non mira affatto a farsi giustizia da solo, ma cerca solo di evitare un danno che lo Stato avrebbe dovuto impedire". Sul caso Palamara:"Adesso tutti si scandalizzano per le riunioni carbonare fra i consiglieri e i politici, ma da sempre la politica la fa da padrona a Palazzo dei Marescialli e nell' Associazione nazionale magistrati. Basta riflettere sulle correnti che sono costruite a imitazione dei partiti, con una destra, un centro e una sinistra. Le nomine sono pilotate, se non hai la sponsorizzazione di questa o quella corrente non puoi aspirare a uffici importanti". Una settimana fa aveva parlato a 'Libero' della sua possibile candidatura al Quirinale. "Questa mi riesce proprio nuova - le sue parole -.
Credo che la carica di capo dello Stato debba essere affidata a un politico e la mia cultura politica è esclusivamente teorica, non ho mai fatto parte neanche di un consiglio comunale".

Marcello Pera. Marcello Pera nasce a Lucca il 28 gennaio 1943. Allievo di Francesco Barone, si laurea e sale presto in cattedra. Prima a Catania, dove insegna Filosofia teoretica, poi a Pisa dove è professore ordinario di Filosofia della Scienza all'Università di Pisa. Pera è celebre per i suoi studi sul filosofo austriaco Karl Popper. Nel 1982 pubblica per Laterza un saggio dal titolo: "Popper e la scienza su palafitte".

Nel 1994 si avvicina al partito appena fondato da Silvio Berlusconi, Forza Italia. Nel 1996 fa parte della gruppo denominato "dei professori" (insieme ad altri intellettuali di spicco che rispondono ai nomi di Saverio Vertone, Lucio Colletti, Giorgio Rebuffa e Piero Melograni), candidati da Berlusconi. Alla elezioni Pera perde nell'uninominale a Lucca, ma è recuperato nel proporzionale in Toscana. Entra così per la prima volta in Senato. Quando, a un anno dal voto del 2001, comincia a essere probabile la vittoria del centrodestra, il professore è  indicato dai più per il ruolo di futuro Guardasigilli. Il 13 maggio vince il collegio uninominale di Lucca, l'unico della Toscana andato al centrodestra, per poi essere eletto sedicesimo Presidente del Senato. Carica che mantiene dal 2001 al 2006. Alle politiche del 2006, vinte dal centrosinistra, Pera viene rieletto senatore e rimane a Palazzo Madama fino al 2013. Negli anni si avvicina al cristianesimo e scrive insieme al cardinale Josep Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI, il libro "Senza radici"

Letizia Moratti. Politica e imprenditrice italiana, nasce a Milano nel 1949. Laureatasi all’Università degli Studi di Milano, è stata assistente di diritto comunitario presso lo stesso ateneo. Negli anni successivi ricopre numerosi incarichi in importanti gruppi italiani e stranieri del settore della comunicazione e dei media: presidente e maggiore azionista di Syntek Capital Group, presidente e amministratore delegato della News Corp Europe (1998-99), è stata la prima donna italiana ad assumere la presidenza della Rai dal 1994 al 1996.

Ministro dell'Istruzione, università e ricerca nella XIV legislatura (giugno 2001 - maggio 2006), nel 2003 ha varato una sostanziale riforma del sistema scolastico. Candidata per la coalizione di centrodestra, è stata eletta nel 2006 sindaco di Milano, prima donna italiana a rivestire tale carica, ricoperta fino al 2011, anno in cui le elezioni amministrative a cui si era ricandidata sono state vinte da Giuliano Pisapia. Nel gennaio 2012, a seguito di dissidi con il Popolo della libertà, si è dimessa dalla carica di consigliere comunale per dedicarsi esclusivamente alla gestione della comunità di San Patrignano. Nel 2021 è stata nominata vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare.

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