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Casinò online legali: come non giocare con la mafia nel Lazio

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Dopo allarmismi e campagne di demonizzazione sul gioco d’azzardo, finalmente il dibattito politico e sociale si amplia e approfondisce includendo le mille sfaccettature di questa nuova e complessa forma di intrattenimento, che tanto successo ha riscosso in Italia in generale e nel Lazio in particolare. Dopo la pubblicazione dell’indagine GEDI che ha collocato la nostra regione al secondo posto nella classifica relativa alla spesa dedicata al gioco, si è alzato notevolmente il livello di preoccupazione in merito alla diffusione del gioco d’azzardo patologico.

A distanza di alcuni mesi, un altro tema attira l’attenzione delle amministrazioni locali e delle forze politiche, ed è quello dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore del gioco e dell’illegalità.

Dal punto di vista del cittadino decidere di giocare solo ed esclusivamente nei casinò online legali che espongono i simboli dell’Agenzia dei Monopoli è un passo semplice ed importante per essere certi di utilizzare un operatore “pulito”. La legge italiana infatti prevede che possano offrire servizi di gioco a distanza, solo quegli operatori che hanno ottenuto una concessione ad operare, che viene rilasciata solo dopo che stati dimostrati i necessari requisiti di legge. L’azione di controllo dell’Agenzia dei Monopoli non viene esercitata solo in sede di rilascio delle licenze, ma prosegue regolarmente al fine di assicurare che l’operatore continui ad offrire servizi in modo legale e a versare le dovute imposte all’erario.

Nei casinò online con licenza AAMS, qualsiasi cittadino che abbia superato i 18 anni, può trovare una vasta scelta di slot machine, giochi da tavolo e di carte, giochi di bingo del tutto simili a quelli offerti nelle sale tradizionali, ma anche lotterie, giochi della tradizione italiana, poker e scommesse sportive. I siti casino online sicuri offrono intrattenimento legale e anche la possibilità di giocare gratuitamente grazie all’offerta di bonus online da poter utilizzare nei vari giochi proposti.

Accanto però a questa offerta autorizzata c’è un mondo tutt’altro che legale meno facile da individuare da parte di qualsiasi normale cittadino.

Secondo lo Studio “Le infiltrazioni della criminalità nell’economia del Lazio” commissionato dalla Regione Lazio a Crime&Tech, spin-off universitario di Università Cattolica del Sacro Cuore e Transcrime, le infiltrazioni mafiose nelle realtà imprenditoriali della regione sono consistenti e riguardano in particolare la città di Roma e la sua provincia. Le organizzazioni criminali diversificano i loro investimenti e gestiscono attività in settori diversificati che includono turismo e ristorazione (stabilimenti balneari, bar e ristoranti), commercio, edilizia e settore immobiliare, appalti pubblici, ma anche trasporti e gioco d’azzardo. Lo studio afferma che, come avviene anche a livello nazionale, il settore delle scommesse risulta particolarmente a rischio di infiltrazioni da parte di gruppi criminali di diverso stampo (Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra e gruppi locali).

Per quanto concerne specificamente il gioco, sono tre le attività preferite dalla criminalità: siti di giochi e scommesse online illegali, gestione di apparecchi slot e video-lottery e sale bingo. I casi a supporto di queste tesi non mancano: si possono infatti ricordare l’operazione The Imitation Game condotta dalla DDA romana che ha portato allo smantellamento di una serie di siti di poker online non dotati di regolare licenza oppure l’operazione Game Over della Guardia di Finanza che ha riguardato diverse sale slot romane sotto l’influenza dei Casalesi.

Gli stessi dati sono stati confermati anche a livello nazionale dalla relazione conclusiva della XVII legislatura presentata della presidente della commissione antimafia Rosy Bindi, nella quale si è sottolineato come la mafia sia molto interessata al settore del gioco sia per i profitti che produce che per l’opportunità di riciclaggio che offre.

Per garantire la legalità e proteggere i cittadini, nella relazione è stato quindi auspicato un irrigidimento dei criteri e dei requisiti per la partecipazione a gare o procedure per il rilascio di autorizzazioni all’offerta di giochi e anche un nuovo modello di vigilanza che sia maggiormente centralizzato.

 

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