Ambiente, il ministro Costa a Scafati annuncia: Un tavolo congiunto per la bonifica del fiume Sarno

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In foto Sergio Costa, ministro dell'Ambiente

“Facciamo un tavolo congiunto e decidiamo cosa fa il Governo, cosa fa la Regione e cosa fanno i Comuni”. Lo ha detto stamane a Scafati (Salerno) il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, parlando dell’emergenza ambientale del fiume Sarno durante un incontro promosso dal locale MeetUp. “Uno dei problemi per cui questa vicenda non si è risolta – ha spiegato Costa – è che ci sono tutta una serie di organi della pubblica amministrazione che fanno qualcosa ma non lo fanno in rete tra loro. Se costruisco i depuratori ma non i collettori per portare le acque chiare o scure dal suolo comunale al depuratore, questo depuratore a cosa serve? Ora si stanno costruendo i collettori ma i depuratori sono superati e si devono ricostruire. Mi sembra la tela di Penelope”. Il rappresentante del dicastero all’Ambiente ha anche annunciato che il 15 dicembre tornerà a Scafati per effettuare un sopralluogo. “Voglio vedere da vicino, da investigatore e da ministro, questi problemi. Devo annusare quell’aria che annusate ogni giorno. Devo vedere le plastiche, il problema delle griglie, il depuratore che è diventato una discarica, i collettori perché sono fermi a cento metri da quel depuratore”.
Costa ha garantito l’impegno del Governo per fronteggiare l’emergenza Sarno, ribadendo la necessità di far rete con gli altri enti. “Io ci metto il Piano Marshall su dissesto e rischio idrogeologico in ragione di 6 miliardi e mezzo di euro. È normale che non sono tutti per il Sarno, sarebbe una pazzia perché c’è un problema che riguarda il 79% del paese Italia che è a rischio di dissesto idrogeologico. Ma c’è anche la mitigazione del rischio idrogeologico di questo fiume. Metto a disposizione – ha proseguito Costa – altre risorse che sono già stanziate, sono poche, 4 milioni e mezzo di euro ma ci sono per anticipare dei lavori necessari. Metto a disposizione il Reparto Ambientale Mobile, le Capitanerie di Porto per fare tutti i controlli e lo hanno fatto già la settimana scorsa. Ho già mandato anche il Noe dei carabinieri”. Per il ministro dell’Ambiente si può avviare “un percorso lento, serio, coerente e costante, facendo rete e ottimizzando le risorse”. “È il momento – ha aggiunto Costa a margine dell’iniziativa – di fare una sorta di gruppo di lavoro dove ognuno metta la propria competenza. Penso all’Ispra che può mettere a disposizione il suo braccio operativo ambientale, alle società in house del ministero. La Regione so che ha questo progetto Por-Fesr di 217 milioni di euro e sta facendo le progettazioni e vorrei capire gli Ato cosa stanno facendo”.