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Papa Francesco: “L’ombra negativa dell’eutanasia può scomparire”

1 ottobre 2018 | 14:33
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Papa Francesco: “L’ombra negativa dell’eutanasia può scomparire”

Il Pontefice riceve in udienza i partecipanti al IV Seminario sull’Etica nella gestione della Salute: “Curare i malati non è semplicemente l’applicazione asettica di terapie”

Città del Vaticano – “Stiamo vivendo quasi universalmente una forte tendenza a legalizzare l’eutanasia” ma invece “sappiamo che quando viene effettuato un accompagnamento umano, sereno e partecipativo, il paziente cronico o malato terminale percepisce questa sollecitudine”

Ne è convinto Papa Francesco, che questa mattina ha incontrato nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in Vaticano, i partecipanti al seminario su “Etica e gestione sanitaria”.

E sulla questione delle cure palliative ha aggiunto: “Anche in queste circostanze terribili, se la persona si sente amata, rispettata, accettata, l’ombra negativa dell’eutanasia scompare o diventa quasi inesistente, come il valore del suo essere si misura dalla sua capacità di dare e ricevere amore, non dalla sua produttività”.

Guarire i malati non è semplicemente l’applicazione asettica di terapie o farmaci appropriati” perché “curare significa: attenzione, preoccupazione“, essere “responsabile dell’altro, il fratello”, ha detto il Pontefice.

Neppure il suo significato originale è limitato a cercare il ripristino della salute. Il verbo latino ‘curare’ significa: attenzione, preoccupazione, prendersi cura, farsi responsabile dell’altro, il fratello. Di questo dovremmo imparare molto noi “curas” (sacerdoti), perché questo è ciò per cui Dio ci chiama. Sacerdoti lo siamo per prenderci cura, curare.

“Mettersi nelle mani di una persona, specialmente quando la vita è in gioco, è molto difficile. Tuttavia, il rapporto con il medico o l’infermiere è sempre stato basato sulla responsabilità e sulla lealtà“, ha ammonito.

“Oggi, con la burocratizzazione e la complessità del sistema sanitario, si corre il rischio che i termini del ‘contratto’ sono quelli che stabiliscono il rapporto tra paziente e operatore sanitario, rompendo in tal modo la fiducia”, ha sottolineato il Santo Padre

“Dobbiamo continuare a lottare per mantenere intatto questo legame di profonda umanità – ha concluso -, poiché nessuna istituzione sanitaria può sostituire il cuore umano o la compassione umana”.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media