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Viganò replica alla Santa Sede: non vuole più la rinuncia di Papa Francesco

19 ottobre 2018 | 12:00
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Viganò replica alla Santa Sede: non vuole più la rinuncia di Papa Francesco

L’ex nunzio riconosce anche che Ratzinger non “sanzionò” il cardinal McCarrick

Città del Vaticano – Nuova puntata nella clamorosa ‘querelle’ aperta dall’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, mons. Carlo Maria Viganò, che con un suo ‘memoriale’ del 26 agosto scorso aveva chiesto le dimissioni di Papa Francesco accusando lui e la Curia romana di aver ignorato per anni le informazioni sugli abusi omosessuali in serie dell’ex cardinale di Washington Theodore McCarrick (poi da Bergoglio privato della porpora) e di aver di fatto annullato le sanzioni di vita ritirata inflittegli da Papa Benedetto XVI.

Con una lunga, ulteriore testimonianza, pubblicata oggi online dal giornalista Marco Tosatti (che ammise di averlo ‘aiutato’ nella stesura del primo documento), Viganò contro-replica oggi punto per punto alla durissima, recente (del 7 ottobre) risposta e smentita del cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, ribadisce il suo allarme per l’avanzare della “corruzione omosessuale” nella Chiesa, rivendica la necessità della sua iniziativa, ma aggiusta anche leggermente il tiro: in sostanza riconoscendo che quelle di Benedetto XVI verso McCarrick non erano “sanzioni”, “erano provvedimenti, ‘condizioni e restrizioni'”, scrive, anche se poi aggiunge: “disquisire se erano sanzioni o provvedimenti o che altro è puro legalismo”.

Sotto il profilo pastorale è esattamente la stessa cosa”), ma soprattutto non chiedendo più le dimissioni di Papa Bergoglio. “Non mi sorprende che nel richiamare l’attenzione su queste piaghe, io sia accusato di slealtà verso il Santo Padre e di fomentare una ribellione aperta e scandalosa.

Ma la ribellione implicherebbe spingere gli altri a rovesciare il papato”, afferma ora, con chiarezza, Viganò. “Io non sto esortando a nulla del genere – aggiunge -. Prego ogni giorno per Papa Francesco più di quanto abbia mai fatto per gli altri papi. Chiedo, anzi scongiuro ardentemente, che il Santo Padre faccia fronte agli impegni che ha assunto.

Accettando di essere il successore di Pietro, ha preso su di sé la missione di confermare i suoi fratelli e la responsabilità di guidare tutte le anime nella sequela di Cristo, nel combattimento spirituale, per la via della croce“. “Ammetta i suoi errori, si penta, dimostri di voler seguire il mandato dato a Pietro – conclude l’ex nunzio – e, una volta ravvedutosi, confermi i suoi fratelli (Luca 22,32)”.

(fonte Ansa)