Papa Francesco: “Può tutto chi si fida di Dio in tutto”

8 dicembre 2018 | 12:12
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Papa Francesco: “Può tutto chi si fida di Dio in tutto”

Il Pontefice ricorda il “Sì” di Maria: “Ecco l’atteggiamento sapiente: non vivere dipendendo dai problemi ma fidandosi di Dio e affidandosi ogni giorno a Lui: eccomi!”. Poi il ricordo dei martiri algerini: “La loro coraggiosa testimonianza è seme di dialogo per l’intera società”

Città del Vaticano – “Ecco il segreto della vita. Può tutto chi si fida di Dio in tutto“. Ne è convinto Papa Francesco, che così commenta il brano dell’annunciazione.

Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Solennità dell’Immacolata Concezione, l’Angelus del Pontefice ruota intorno all’ “Eccomi” pronunciato dalla Vergine Maria in risposta all’arcangelo che le aveva annunciato la nascita del Redentore.

Francesco fa notare anche la differenza tra il “Sì” pronunciato dalla Madonna, e il “No” di Adamo: “In entrambe le Letture è Dio che cerca l’uomo“. Andando da Adamo, dopo il peccato, Dio riceve come risposta: “Mi sono nascosto”. Maria, invece, che è “senza peccato”, sottolinea il Papa, risponde: “Ecco la serva del Signore”.

Il significato di “Eccomi”

E aggiunge: “Eccomi è il contrario di mi sono nascosto. L’eccomi apre a Dio, mentre il peccato chiude, isola, fa rimanere soli con sé stessi“.

Eccomi è la parola-chiave della vita. Segna il passaggio da una vita orizzontale, centrata su di sé e sui propri bisogni, a una vita verticale, slanciata verso Dio. Eccomi è essere disponibili al Signore, è la cura per l’egoismo, l’antidoto a una vita insoddisfatta, a cui manca sempre qualcosa. Eccomi è il rimedio contro l’invecchiamento del peccato, è la terapia per restare giovani dentro. Eccomi è credere che Dio conta più del mio io. È scegliere di scommettere sul Signore, docili alle sue sorprese.

In altre parole, prosegue il Papa, dire “eccomi” a Dio “è la lode più grande che possiamo offrirgli”. “Perché non iniziare così le giornate? Sarebbe bello dire ogni mattina: ‘Eccomi, Signore, oggi si compia in me la tua volontà'”, ammonisce il Pontefice.

Quale è il segreto della bellezza di Maria, “tota pulchra”? Non l’apparenza, non ciò che passa, ma il cuore totalmente orientato a Dio.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 8 dicembre 2018

La Vergine Maria aggiunge: “Avvenga per me secondo la tua parola”. Non dice: “avvenga secondo me”, ma “secondo Te”. “Non pone limiti a Dio. Non pensa: ‘mi dedico un po’ a Lui, mi sbrigo e poi faccio quel che voglio’. No, Maria non ama il Signore quando le va, a singhiozzo. Vive fidandosi di Dio in tutto e per tutto“, sottolinea il Papa.

“Ecco il segreto della vita. Può tutto chi si fida di Dio in tutto”, aggiunge Bergolio. “Il Signore però, cari fratelli e sorelle, soffre quando gli rispondiamo come Adamo: ‘ho paura e mi sono nascosto’“, fa notare Francesco.

Dio è Padre, il più tenero dei padri, e desidera la fiducia dei figli. Quante volte invece sospettiamo di Lui, pensiamo che possa mandarci qualche prova, privarci della libertà, abbandonarci. Ma questo è un grande inganno, è la tentazione delle origini, la tentazione del diavolo: insinuare la sfiducia in Dio. Maria vince questa prima tentazione col suo eccomi. E oggi guardiamo alla bellezza della Madonna, nata e vissuta senza peccato, sempre docile e trasparente a Dio.

Fidarsi di Dio

Questo, prosegue il Papa. “non vuol dire che per lei la vita sia stata facile. Stare con Dio non risolve magicamente i problemi“.

Lo ricorda la conclusione del Vangelo di oggi: “L’angelo si allontanò da lei”. “Si allontanò: è un verbo forte. L’angelo lascia la Vergine sola in una situazione difficile” perché “Lei conosceva in che modo particolare sarebbe diventata Madre di Dio, ma l’angelo non l’aveva spiegato agli altri. E i problemi iniziarono subito“.

“È lasciata dall’angelo, ma crede che con lei, in lei, è rimasto Dio. E si fida – aggiunge il Papa – È certa che col Signore, anche se in modo inatteso, tutto andrà bene“.

“Ecco l’atteggiamento sapiente: non vivere dipendendo dai problemi – finito uno, se ne presenterà un altro! – ma fidandosi di Dio e affidandosi ogni giorno a Lui: eccomi!”, conclude il Papa.

Il ricordo dei martiri algerini

Dopo l’Angelus, il pensiero del Papa va all’Algeria, dove presso il Santuario di Notre-Dame de Santa Cruz a Oran, sono proclamati Beati il Vescovo Pietro Claverie e diciotto compagni religiosi e religiose, uccisi in odio alla fede.

Questi martiri del nostro tempo sono stati fedeli annunciatori del Vangelo, umili costruttori di pace ed eroici testimoni della carità cristiana. La loro coraggiosa testimonianza è fonte di speranza per la comunità cattolica algerina e seme di dialogo per l’intera società. Questa Beatificazione sia per tutti uno stimolo a costruire insieme un mondo di fraternità e di solidarietà.

Poi, il tradizionale saluto ai tanti pellegrini che affollano la grande piazza del Bernini: “A tutti auguro buona festa e buon cammino di Avvento con la guida della Vergine Maria. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

Nel pomeriggio, il Papa si recherà in Piazza di Spagna, nel cuore di Roma, per rinnovare il tradizionale atto di omaggio e di preghiera ai piedi del monumento all’Immacolata (leggi qui).

(Il Faro online)