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Caltanissetta, nel centro storico “convegno” della mafia nigeriana: emerge da “No fly Zone”, inchiesta Dda Palermo

Redazione

Caltanissetta, nel centro storico “convegno” della mafia nigeriana: emerge da “No fly Zone”, inchiesta Dda Palermo

Gio, 11/04/2019 - 10:11

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CALTANISSETTA . Sono preoccupanti alcuni elementi che coinvolgono Caltanissetta nella  poderosa indagine “No Fly Zone” della squadra mobile di Palermo che ha colpito la mafia nigeriana, di matrice cultista denominata “eiye”, operativa nel capoluogo regionale e in tutto il territorio nazionale. La scorsa settimana la Polizia, per conto della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha eseguito 13 arresti: l’attività investigativa aveva preso spunto dalla denuncia di una ragazza nigeriana vittima di tratta e di sfruttamento della prostituzione, che ha fornito agli agenti significativi elementi in ordine all’appartenenza agli Eiye del suo sfruttatore

Dalle indagini emerge che il pomeriggio del 15 ottobre 2017, in una stradina del centro storico di Caltanissetta, si è svolto un summit della mafia nigeriana. A prendervi parte è oltre una decina di membri del cult nigeriano Eiye, tra le principali confraternite attive in Italia, con clan sparsi in diverse parti della Sicilia.

La riunione fu indetta e diretta da Silver Obasuyi, 34enne conosciuto con il nome Silver Paculty. In quel momento oltre a reggere il nest (ndr. nido) di Caltanissetta, era il punto di riferimento a livello regionale per gli affiliati degli Eiye: l’sms in codice avvia la riunione, “Tutti gli uccelli devono tornare al nido”. Per Silver Paculty la riunione è necessaria a discutere gli equilibri interni agli Eiye: oltre alle rivalità con le altre confraternite – a partire dai nemici Black Axe, cult affermatosi negli anni Novanta in Nigeria per poi mettere radici in Europa e di cui faceva parte anche Austin Johnbull, il primo pentito della mafia nigeriana – c’è infatti da fare chiarezza sulla gestione del potere dentro la confraternita, specialmente per quanto riguardai i rapporti con i gruppi di Catania e Palermo.

Silver Paculty avrebbe temuto la messa in discussione della propria leadership. I motivi per pensarlo sono più di uno, a partire dal rifiuto di qualcuno a raggiungere la sua casa a Caltanissetta. Il responsabile del clan palermitano, per esempio, fa sapere che dal capoluogo sarebbe arrivato soltanto un portavoce. Nonostante tutto il summit si svolge regolarmente, seppur con qualche ritardo: i partecipanti sono stati identificati e fotografati dalla polizia.

La riunione avviene due mesi prima del passaggio di consegne tra Silver e il suo successore, il palermitano Chuckwudi Ofladu, successivamente passato a collaborare con la giustizia anche in seguito alle ostilità in cui si è imbattuto nel corso della propria reggenza. L’attenzione della polizia sulla casa di Paculty rimane alta anche nei giorni successivi al summit. Ed è così che, dopo avere installato anche microspie all’interno dell’abitazione, viene registrato il rituale di affiliazione di un nuovo membro degli Eiye.

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