Giorgia Meloni vorrebbe Fabio Rampelli e ricorda il peso di Fratelli d’Italia nel Lazio. Silvio Berlusconi spinge per Maurizio Gasparri e lascia intendere che il discorso è ancora aperto. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, è già candidato e rifiuta “ticket” con chiunque altro. Se in Lombardia il centrodestra ha dovuto virare sul leghista Attilio Fontana dopo il passo indietro di Roberto Maroni, la corsa del centrodestra alla Regione Lazio non ha preso ancora una direzione precisa. Una grana in più per Forza Italia, Lega e Fdi che neanche una settimana fa hanno sancito l’alleanza alle Politiche, eppure continuano a mostrare posizioni non esattamente sovrapponibili sui grandi temi della campagna elettorale.

Così appena ricucito il vuoto improvviso nella scalata al Pirellone, tocca trovare una sintesi a Roma. Con un leghista scelto per la Lombardia e Meloni che rivendica la forza del suo partito nel Lazio, Forza Italia e i suoi dirigenti rischiano di essere cancellati nelle due principali regioni italiane. La leader di Fratelli d’Italia lo ha detto chiaro e tondo: Maurizio Gasparri alla presidenza della Regione Lazio “sarebbe un buon candidato, ma noi abbiamo messo sul tavolo la candidatura di Fabio Rampelli, nostro capogruppo, fresco ma di grande esperienza. Fdi nel Lazio è partito di maggioranza relativa“. E sulla corsa di Pirozzi, annunciata in largo anticipo, non ha dubbi: “L’ho sentito e gli ho detto che se non fosse possibile, come mi pare, arrivare a una convergenza sul suo nome – avverte – sarà lui a decidere se vorrà dar una mano al centrodestra a vincere o a perdere”.

E il sindaco di Amatrice non ha perso tempo a rispondere: “L’ultima volta che ho sentito Giorgia Meloni è stata martedì, quando mi ha comunicato che non intende candidarsi alla presidenza della Regione Lazio, come le avevo proposto”. Una situazione di stallo, dalla quale il centrodestra – si racconta – vorrebbe uscire offrendo a Pirozzi un tandem con il senatore azzurro, ma come vicepresidente in caso di vittoria contro Nicola Zingaretti, candidato del Pd. Offerta rifiutata, come del resto quella che lo voleva a capo della Protezione civile o come sottosegretario in un governo di centrodestra. Non accetta insomma offerte al ribasso. L’idea di Meloni però non è sposata senza indugi da Berlusconi: “Ne stiamo ancora parlando”, ha detto il leader di Forza Italia.

La situazione del Lazio ha riflessi anche su Molise e Friuli Venezia Giulia, regioni al voto il 22 e 29 aprile. Lì il centrodestra prende tempo, aspetterà dopo le Politiche. Per il Molise, Forza Italia punta sul giudice Vincenzo Di Giacomo, presidente del Tribunale di Isernia, che però non ha ancora sciolto la riserva. Per il dopo Serracchiani invece la partita sembra ridotta al leghista Massimiliano Fedriga e al forzista Riccardo Riccardi. Una partita a scacchi anche lì, legata a doppio filo a quanto accadrà nel Lazio.

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