Non solo il Pd che perde pezzi settimana dopo settimana. Non solo Silvio Berlusconi che spinge Forza Italia a guidare la coalizione di centrodestra. Ma ora potrebbe succedere quello che non sembrava possibile: il sorpasso dei berlusconiani sui democratici. E’ la sintesi di un sondaggio di Tecnè per il TgCom24 che assegna al Partito Democratico il 20,7 per cento, valore più basso mai stimato, frutto di un calo di quasi 3 punti in un mese. Forza Italia, invece, secondo Tecnè è al 18 per cento, con un aumento da metà dicembre ad oggi di un punto percentuale. In questo quadro la tendenza migliore ce l’ha sicuramente il Movimento Cinque Stelle che in un mese guadagna due punti e supera il 28 per cento, un dato al quale lo inchiodano tutti i principali istituti di sondaggio. A perdere di più – un po’ per la buona salute del M5s e un po’ per il ritorno di Berlusconi in prima linea – è la Lega Nord che nell’ultimo mese secondo Tecnè ha perso oltre 2 punti e si “riabbassa” a valori più familiari, al 12 per cento. Il centrodestra secondo questa rilevazione si avvicina alla “soglia implicita” del 40 per cento, anche grazie al 2,6 per cento di Noi con l’Italia che vede la soglia di sbarramento. In caduta, invece, Liberi e Uguali che dall’8 per cento di un mese fa è già planato sul 6,7.

Dati meno “rivoluzionari” quelli di Index Research per PiazzaPulita. Le tendenze sono settimanali e non mensili e quindi non sono necessariamente in contraddizione con Tecnè. In questo caso infatti il Pd aumenta dello 0,3 e si riassesta al 24 e insieme alle altre forze alleate mette insieme il 28 per cento per l’intero centrosinistra. In questo campo, peraltro, nessuna lista a parte il Pd è vicina alla soglia di sbarramento del 3 per cento: Insieme (Verdi e socialisti) arriva all’1,7, PiùEuropa non va oltre l’1,5, Civica Popolare non prende nemmeno l’1. Confermato anche in questo caso il calo sensibile di Liberi e Uguali che per Index non va oltre il 6,2.

Non c’è gara tra coalizioni, anche per l’istituto diretto da Natascia Turato: il centrodestra è al 36,7 per cento formato dal 15 di Forza Italia, dal 13,7 della Lega e dal 5,4 dei Fratelli d’Italia. In questo caso i sondaggi sorridono un po’ meno alla cosiddetta “quarta gamba” del centrodestra, cioè Noi con l’Italia, che non andrebbe oltre l’1,6. A questo però va aggiunto l’1 per cento di una serie di listarelle che non si capisce come si presenteranno: dalla lista animalista di Michela Vittoria Brambilla alle Energie per l’Italia di Stefano Parisi.

Ultimo solo perché non coalizzato, ma primo partito in assoluto resta il Movimento Cinque Stelle che anche secondo Index Research è al 28 per cento.

Un altro dato che viene confermato da più istituti riguarda quello degli indecisi, tra il 15 e il 16 per cento, mentre l’astensionismo per Index potrebbe raggiungere perfino il 36 per cento, con un’affluenza potenziale del 63, una cifra inedita.

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