“M5s pronto per andare al governo? Non lo so, forse non lo sanno neanche Luigi Di Maio e il Movimento stesso”. Sono le parole pronunciate a Otto e Mezzo (La7) dal giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, che aggiunge: “Beppe Grillo? Non so se si sia disamorato del M5s, ma credo che non veda l’ora di tornare a fare l’artista, il che non significa staccarsi dal Movimento. Luigi Di Maio leader? Forse neppure lui conosce la risposta, ma ritengo che lui sia il capo politico più credibile che oggi ha il M5S. Di Maio è l’unico nome che hanno da spendere alle prossime elezioni e negli ultimi mesi lo vedo meno in difficoltà di quanto non lo fosse un anno fa. Questo non vuol dire che abbiamo trovato un altro Adenauer o un altro Churchill. Ma non ne vedo altri nomi alla sua altezza all’interno del Movimento. Avrebbe potuto essere Di Battista, che però è più un guastatore, un fantasista, un uomo di rottura e comunque ha deciso di fare altro”. Scanzi torna sulla vicenda delle mancate restituzioni nel M5s: “Degli otto nomi coinvolti, sei si ricandidano e quattro sicuramente passeranno. Quindi, ci sarà il problema delle dimissioni che poi non verranno accettate. È successo già con Vacciano, il senatore ex M5s che da cinque anni chiede invano di essere dimissionato. Questo è il grande problema del M5S. E’ così trasversale che contiene esponenti probabilmente bravi e qualificati e personaggi ai quali nessuno di noi forse affiderebbe neppure la gestione di un condominio”. E aggiunge: ” Ho visto gli otto nomi dei parlamentari coinvolti e ora sulla cresta dell’onda negativa. Buccarella, ad esempio, era molto stimato, perché insieme a Cioffi fu colui che andò contro Grillo e Casaleggio sulla vicenda dell’abolizione del reato di clandestinità. E diventò una sorta di idolo della sinistra dissidente. Poi si scopre che probabilmente Buccarella si è intascato dei soldi. E c’è anche Martelli” – continua – “Lo ammetto: ogni volta che lo vedevo in tv mi chiedevo come mai ci fosse uno così in Parlamento. Eppure, secondo i piani alti del M5S, Martelli doveva essere uno di quelli a cui affidare il futuro politico del M5S. Mi auguro per il movimento che il futuro assomigli più ai Di Battista e alle Lezzi e molto meno ai Vacciani, ai Buccarella, ai Martelli. E purtroppo per loro la lista sarebbe molto lunga”

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