Le nomine ai vertici dell’economia pubblica, in particolare della Cassa Depositi e Presiti: sarà questa una delle prime incombenze che il nuovo governo si troverà ad affrontare. Ma se a guidarlo dovesse essere il Movimento 5 stelle, si troverebbe a misurarsi per la prima volta su un terreno pieno di insidie. Di questo ha parlato il giornalista del Fatto Quotidiano, Giorgio Meletti, a margine di un suo panel al Festival internazionale del giornalismo di Perugia. “Ci sono dei circoli del potere economico che si stanno già muovendo – ha affermato – per ottenere dai vincitori delle elezioni e in particolare del M5s, che non ha mai avuto accesso al potere, un via libera su certi nomi, che garantiscano i tradizionali interessi che si sono costituiti negli scorsi decenni attorno alla Cassa depositi e prestiti”. La sfida per Luigi Di Maio e i suoi, dunque, potrebbe essere quella di capire “il nome che gli viene segnalato per una nomina è per qualità o se è un nome bacato”

Articolo Precedente

Se il bancomat non funziona, qualcuno ha staccato la spina

next
Articolo Successivo

Lavoro, scadono i primi contratti post Jobs Act. Cosa ha funzionato e cosa no

next