L’allargamento a partire dall’1 giugno della platea di beneficiari del Reddito di inclusione, la misura universale anti povertà partita lo scorso gennaio, si riflette anche sui sostegni in vigore a livello regionale. Le Regioni Emilia Romagna e Puglia hanno stabilito infatti di ridurre i requisiti per ottenere, rispettivamente, il “reddito di solidarietà” e il “reddito di dignità“.

L’Emilia Romagna ha istituito il reddito di solidarietà nel 2016 con l’obiettivo di aiutare oltre 35mila famiglie in difficoltà con 400 euro mensili. Ora quella legge è stata armonizzata con i parametri del Rei.  Al voto definitivo, oltre a Pd, Sinistra italiana e Leu, ha partecipato anche il Movimento 5 stelle. Contraria la Lega, che nelle stesse ore ha certificato il patto di governo con i pentastellati durante la seduta per il voto di fiducia a palazzo Madama. Fra le novità introdotte dal provvedimento ci sono l’innalzamento della soglia minima Isee per poter godere del contributo (dai precedenti 3mila euro agli attuali 6mila) e i nuovi limiti previsti per il patrimonio immobiliare (prima casa esclusa). Cambiano anche il tetto massimo ai depositi e i conti correnti, ora fissato a 10mila euro, e la durata complessiva del contributo, estesa da 12 mesi a 18 rinnovabili per ulteriori 12. La misura è finanziata con 33 milioni di euro nel 201835 milioni per il 2019. Come in precedenza, l’accesso è subordinato alla partecipazione ad un progetto di inserimento sociale e lavorativo concordato e sottoscritto dai beneficiari, con l’obiettivo di superare povertà e rischio di marginalità.

Un provvedimento analogo è stato adottato dalla Regione Puglia. Il governatore Michele Emiliano ha annunciato che dal primo luglio sarà estesa la platea di chi può beneficiare del “reddito di dignità“. “La Regione Puglia non solo conferma la necessità della misura, che il primo anno ha riguardato 20mila nuclei familiari“, ha spiegato Emiliano, “ma rilancia ampliando la platea dei beneficiari che pur in condizioni di povertà saranno esclusi dalla misura nazionale”. Il riferimento è al Rei ( il cui tetto Isee è fissato a 6mila euro) che secondo il governatore pugliese è troppo restrittivo. La giunta ha poi confermato i fondi destinati ogni anno al reddito di dignità, pari a 25 milioni di euro. “Dal 1 luglio ReD riguarderà tutti coloro che, pur con Isee sotto i 6.000 hanno una componente reddituale superiore a 3.000, inoltre sono stati individuati alcuni target specifici a cui assicurare una risposta mirata anche quando hanno un Isee superiore ai 6.000 euro”, ha spiegato alla Gazzetta del Mezzogiorno l’assessore al Welfare Salvatore Ruggeri.

“Fa piacere che i pentastellati approvino questa misura”, ha dichiarato il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, in riferimento al voto favorevole del M5s alle nuove regole del reddito di solidarietà. “Credo dimostri anche la bontà dell’idea che avevamo avuto lo scorso anno”. Bonaccini ha poi sottolineato l’importanza di accompagnare questo contributo a un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro. “Comprendiamo che ci possa essere una fase della propria vita in cui ti do un assegno, in questo caso fino a 400 euro al mese, che ti permette di avere un po’ di ossigeno “, ha spiegato il presidente. “Ma contemporaneamente vogliamo dei percorsi di reinserimento lavorativo perché per noi la dignità si chiama lavoro non solo per garantirti un minimo di stipendio”.

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