Più della metà dei cardinali cattolici olandesi è stata coinvolta nella copertura di abusi sessuali nei confronti di minori, commessi tra il 1945 e il 2010. A riportarlo è il quotidiano olandese Nrc in un lungo lavoro in cui sono riportati i nomi e i cognomi dei 20 porporati coinvolti – su 39 presenti nel territorio. Stando al rapporto, quasi tutte le persone indicate come colpevoli non sono più in vita e quattro di queste hanno commesso violenze in prima persona. La portavoce della Chiesa olandese Daphne van Roosendaal – riferisce il Guardian, che riprende la notizia – sostiene che parte del rapporto potrebbe essere confermata. Il caso scoppia a poche settimane di distanza dalla lettera dell’ex nunzio Carlo Maria Viganò che accusava il Papa di essere a conoscenza delle coperture dei casi di pedofilia a Washington.

“I nomi di diversi vescovi corrispondono a quelli citati in un rapporto commissionato dalla Chiesa nel 2010” spiega la portavoce. Il quotidiano olandese, nella pubblicazione, sostiene di aver contattato i religiosi coinvolti ancora in vita, senza però ottenere risposte. Brigitte Kicken, una delle vittime che ha sporto denuncia e che ora ha 62 anni, sostiene che sono almeno nove, tra ragazzi e ragazze, i giovani come lei che hanno subito violenza dallo stesso uomo nella diocesi di Roermond . E l’avvocato Noor Geraads, che assiste alcune delle vittime, sostiene plausibile che il numero di chi ha subito violenza sia più elevato. “In molti villaggi del Limburgo, la gente è ancora silenziosa”, spiega Kicken al giornale olandese.

Nrc ha messo insieme tutti i dettagli che collegano gli amministratori anziani della chiesa a denunce e casi di trasferimento. Perché le modalità di intervento è quasi sempre quella: una volta scoperte le violenze, il religioso veniva trasferito in un’altra parrocchia. Nel caso in cui venisse a ripetersi la violenza, si procedeva a nuovo trasferimento, in alcuni casi anche all’estero. Dalle testimonianze è emerso che almeno quattro vescovi hanno commesso violenze in prima persona: Jan Niënhaus, vice vescovo di UtrechtJo Gijsen, vescovo di RoermondPhilippe Bär, vescovo di Rotterdam e Jan ter Schure, vescovo di Den Bosch. I casi hanno iniziato ad emergere dopo lo scandalo del 2010: i dati raccolti dal quotidiano provengono principalmente dai dati raccolti della Commissione Deetman, istituita ad hoc nel 2010-2011.

Il quotidiano olandese mette però le mani avanti, sostenendo che “la panoramica non è completa”: non tutti i casi di pedofilia infatti, secondo il giornale, sono stati denunciati dalle vittime. Il caso scoppia a poche settimane di distanze dalle dichiarazioni di Papa Francesco a Dublino in occasione del “Meeting delle famiglie”. “Crimini ripugnanti”, così Bergoglio ha definito i casi di pedofilia scoperti negli Usa e in Irlanda, di fronte ai quali ha sostenuto di “aver fallito”.

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