Un volo diretto da Milano Malpensa a Casablanca: è finita così, con il viaggio pagato dal Viminale, l’esperienza italiana del 36ene marocchino Houssam Din Rouzak, ex imam di Vercelli. Il ministero dell’Interno ha deciso di espellerlo dall’Italia e di rimpatriarlo in Marocco a causa della sua radicalizzazione, testimoniata da sermoni troppo radicali e critiche ai musulmani che frequentavano i ‘cristiani’ italiani. Il marocchino, con regolare permesso di soggiorno, era finito nel mirino dell’intelligence già nel 2012 per aver cambiato repentinamente stile di vita, attenendosi scrupolosamente ai precetti del Corano, e aver assunto atteggiamenti aggressivi verso alcuni fedeli del centro culturale islamico di Novara. Nel 2017, diventato imam a Vercelli, si era fatto notare per i suoi sermoni su posizioni estremamente radicali e per le critiche ai musulmani che frequentavano gli italiani. Proprio per questo lo scorso giugno la sua stessa comunità lo ha allontanato. Con quella di ieri sono 21 le espulsioni per motivi di sicurezza dello Stato già attuate nel 2019, 384 quelle complessivamente effettuate dal 2015 (126 nel 2018, 105 nel 2017, 66 nel 2016 e 66 nel 2015).
Cronaca
Viminale espelle l’ex imam di Vercelli: sermoni radicali e critiche ai musulmani che frequentavano i cristiani italiani
Il marocchino, con regolare permesso di soggiorno, era finito nel mirino dell’intelligence già nel 2012 per aver cambiato repentinamente stile di vita, attenendosi scrupolosamente ai precetti del Corano, e aver assunto atteggiamenti aggressivi verso alcuni fedeli del centro culturale islamico di Novara
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- 19:22 - Fisher (Aiic): "Garantire efficienza dispositivi anche in realtà difficili"
Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) - “Il ruolo dell'ingegnere clinico in contesti difficili, militari e in teatri di guerra è quello di poter gestire e garantire la sicurezza e l'efficienza dei dispositivi medici in qualunque momento e situazione. È necessario quindi che, in affiancamento alle forze militari, possa garantire che in situazioni di emergenza, quali il recupero di feriti, sotto attacco o nella gestione dell'ospedale militare da campo - quindi anche in supporto ai civili locali - che il dispositivo medico sia sempre efficiente, pronto all'uso e disponibile”. Lo ha detto Andrea Fisher, del direttivo dell’Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic), intervenendo oggi al simposio dedicato alla gestione delle tecnologie biomediche in contesti difficili, all’interno del Convegno nazionale Aiic in corso a Roma fino al 18 maggio.
Nello specifico questo esperto si occupa di garantire “l'efficienza, ad esempio, di batterie o di determinati accessori magari esclusivi propri del teatro di guerra. La gestione e l'arrivo di tecnologie in queste realtà - spiega Fisher - è decisamente complessa in quanto i vettori militari sono spesso già occupati da altre forniture quali medicinali, munizioni. Avere quindi una buona dotazione o eventuali scorte di dispositivi già presenti nelle varie sedi militari è fondamentale come anche la manutenzione per garantire che non sia necessario, in urgenza, provvedere ad nuovi approvvigionamenti o sostituzioni”.
Andare a fare manutenzione di “apparecchiature e dispositivi in situazioni quali ad esempio Afghanistan o il teatro di guerra adesso della striscia di Gaza - sottolinea l’ingegnere Aiic - è decisamente difficile perché manca anche la possibilità di avere ricambi, accessori”. Queste tecnologie utilizzate in realtà difficili come la guerra sono “adattate a esigenze particolari quali veicoli militari, su ruote o a pala mobile, tipo un elicottero”. In questi casi devono sopportare bene “vibrazioni, polvere, temperature estreme, pressioni diverse, oppure - conclude - la presenza di acqua”.
- 19:09 - Mo: Mattarella a 'La Sapienza', 'per Italia tutte violazioni diritti umani vanno condannate' (3)
(Adnkronos) - "Questa consapevolezza -ha ricordato ancora Mattarella- viene avvertita fortemente nelle università e in chi le frequenta, perchè ne costituisce patrimonio, perchè da un millennio le università sono la sede del libero dibattito, della libertà di critica, talvolta anche del dissenso dal potere, sempre in collegamento al di sopra dei confini tra gli Stati, sempre in collegamento con gli atenei di ogni parte del mondo".
"La libertà, la pace, i diritti umani, passano attraverso il dialogo, attraverso il confronto, attraverso la libera circolazione del loro valore, contro la violenza e contro l'odio, che, diffondendosi, conducono a esiti raccapriccianti, come ieri è avvenuto in Slovacchia. Il potere, quello peggiore, desidera che le università del loro Paese siano isolate, senza rapporti nè collaborazioni con gli atenei di altri Paesi, perchè questa condizione consente al peggiore dei poteri di controllare le università, di comprimerne il livello culturale, di comprimere la cultura e di impedire il suo grido e la sua spinta di libertà".
"Ribadisco l'auspicio del dialogo, in ogni ambito del nostro Paese, tra le diverse componenti sociali e le istituzioni e nell'ambito accademico tra le varie componenti dell'università, nel reciproco rispetto, con attenzione particolare, vorrei segnalare, a tutto ciò che attiene all'effettività del diritto alla studio, senza che alcuno ritenga -ha concluso Mattarella- di poter esigere di imporre valutazioni o decisioni, ma nel rispetto delle altrui opinioni, perchè in questo rispetto risiede la libertà".
- 18:57 - Ospedale del futuro, Petralia (Fiaso): "Con tecnologia diventano percorsi di cura"
Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) - Il futuro dei nostri ospedali "parte qui e ora, da ciascuno di noi che ci aspettiamo di essere presi in cura, prima ancora che essere curati. Gli ospedali non sono stati sempre soltanto luoghi di auspicabile guarigione, di cura di malattie, ma sono nati come luoghi di accoglienza, di ospitalità per viandanti e pellegrini. Con l'avanzare della tecnologia e della scienza sono diventati percorsi, spazi, prospettive di presa in carico e di cura", e in questo "un ruolo importante è giocato dalla digitalizzazione e dall'intelligenza artificiale". Così Paolo Petralia, vicepresidente vicario Fiaso e direttore generale Asl 4 Liguria, questa mattina a Roma, ha descritto l'evoluzione dell'assistenza ospedaliera al Convegno nazionale dell'Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic) in corso nella Capitale fino a sabato.
Si tratta di "un modello di ospedale che sempre di più va verso il territorio - continua Petralia - e di territorio che va verso l'ospedale in una logica di circolarità e non di esclusività", che supera il concetto di "integrazione ospedale-territorio. Abbiamo bisogno di parlare di un percorso per le persone, di una presa in cura unitaria e che vada dall'ospedale al setting assistenziale intermedio e al domicilio, in una logica di continuità di assistenza e cura". Oltre ad essere un luogo "bello", nell'ospedale del futuro "non si è costretti a dover condividere la camera con altre persone e, grazie alla tecnologia", ci sarà "la virtualizzazione dei posti letto - spiega l'esperto - e non sarà più necessario dover dormire in ospedale per essere curati" perché, con la condivisione dei dati, "l'assistenza sarà fornita al bisogno, a domicilio". A livello tecnologico, "l'intelligenza artificiale potrà affiancare e sostenere gli operatori, ma anche i pazienti nell'esperienza di permanenza in ospedale per ottenere risposte che sono avanzate dal punto di vista dei contenuti clinici, ma anche sostenibili e gradevoli dal punto di vista della modalità con cui vengono erogati".
A fronte di un patrimonio edilizio ospedaliero spesso obsoleto, "possiamo immaginare, nel tempo, di riuscire" a lavorare per trasformare gli edifici attuali in "building adeguati in termini di struttura - conclude Petralia - che risparmino energia, che siano green, automatizzati, efficienti dal punto di vista dei percorsi, ma anche degli spostamenti, in una logica che dal monoblocco ritorna a padiglioni piccoli, immersi nel verde, capaci di essere flessibili nel loro utilizzo, come la pandemia ci ha insegnato".
- 18:57 - Vitale (Unops): "In Ucraina e Gaza su ricostruzione rete servizi"
Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) - “Nei contesti di emergenza e in realtà di guerra arriviamo per cercare di riparare qualche cosa che è già successo, quindi siamo già in ritardo, abbiamo già perso”. Bisognerebbe pensarci prima, “essere già preparati con organizzazioni sanitarie resilienti, cioè che sappiano assorbire degli shock non prevedibili come guerre, catastrofi, cataclismi climatici o eventi socio-economici. In questa realtà l'ingegnere biomedico è al centro di una serie di attori”, operatori pubblici, privati e istituzionali, “che devono collaborare per rendere disponibili e reali quei servizi sanitari di cui c’è bisogno”. Così Umberto Vitale, ingegnere, Global Medical Device Advisor, United Nations Office for Project Services (Unops) Copenhagen, Danimarca, intervenendo oggi al simposio dedicato alla gestione delle tecnologie biomediche in contesti difficili, all’interno del Convegno nazionale dell’Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic) in corso a Roma fino al 18 maggio.
Si tratta, come ingegnere nelle Nazioni unite, di “dare priorità agli interventi, investire nel settore dei trasporti per dare accesso alle risorse”, soprattutto “umane, prima che tecnologiche - continua Vitale - In Ucraina le Nazioni unite sono particolarmente attive per quanto riguarda la programmazione della ricostruzione del paese e di tutta la parte dei servizi e delle infrastrutture, danneggiate o distrutte dal conflitto in corso, per creare percorsi di accesso a strutture per l’erogazione di servizi sanitari essenziali ai cittadini, garantendo anche la sostenibilità, la sicurezza degli operatori. A Gaza le Nazioni Unite stanno cercano di muoversi, all'interno del conflitto e delle difficoltà logistiche, attraverso quei pochi valichi da dove è possibile far entrare saltuariamente le merci e gli aiuti per erogare i principali servizi sanitari”.
- 18:56 - Mo: Mattarella a 'La Sapienza', 'per Italia tutte violazioni diritti umani vanno condannate' (2)
(Adnkronos) - "La condizione e la questione della pace in Medio Oriente, del diritto all'esistenza in sicurezza di Israele, dei diritti del popolo palestinese, e tra questi diritti quello di avere uno Stato in cui riconoscersi, è una questione -ha puntualizzato il Capo dello Stato- che la comunità internazionale avverte con grande preoccupazione e non da oggi. E non soltanto da quando l'assassinio di tante persone inermi ad opera di Hamas ha innescato una spirale di spaventosa violenza. Tutto quel che riguarda la dignità delle persone, di ogni persona, la loro libertà, l'esigenza di rispettare il diritto umanitario, è indicato nella nostra Costituzione ed è quindi doveroso per la Repubblica italiana. Questo vale in ogni direzione. Questo criterio vale per le popolazioni civili, tra cui bambini, anziani, come per Gaza, come per il popolo palestinese, con migliaia di vittime, con molti orfani, con un gran numero di persone senza casa".
"Vale -ha scandito Mattarella- per i ragazzi e le ragazze uccise e stuprate mentre ascoltavano musica in un rave il 7 ottobre dell'anno passato in Israele. Vale pensando anche ai bambini sgozzati in quel giorno. Vale per il rapper condannato all'impiccagione perché ha diffuso una canzone sgradita al regime del suo Paese, l'Iran. Vale per Mahsa Amini e per tante ragazze iraniane che dopo di lei sono state incarcerate, torturate, sovente uccise, per il rifiuto di indossare il velo o perché non lo indossavano bene. Vale per le ragazze cui è proibito di frequentare l'università e addirittura la scuola come avviene in Afghanistan".
"Per la nostra Repubblica -ha ribadito il Capo dello Stato- tutte le violazioni dei diritti umani vanno denunciate e contrastate. Tutte. Ovunque. Sempre. Perché la dignità umana, la rivendicazione della libertà, la condanna della sopraffazione, il rifiuto della brutale violenza non cambiano valore a seconda dei territori, a seconda dei confini tra gli Stati, a seconda delle relazioni internazionali tra parti politiche o movimenti". (segue)
- 18:48 - Ospedale del futuro, l'esperto: "Flessibile, digitale, nel verde e senza reparti"
Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) - "L'ospedale del futuro dovrà essere flessibile, modulare - anche perché, ci ha insegnato il Covid, ci può essere necessaria una riconfigurazione rapida dei posti letto - molto digitale, con intelligenza artificiale, senza reparti, con pochi professionisti" supportati al meglio, "in modo che il lavoro che adesso viene fatto da tanti in futuro venga fatto da pochi, e accogliente", con "tanto verde". Lo ha detto Giovanni Guizzetti, ingegnere clinico e direttore sociosanitario Asst Ovest Milanese, intervenendo questa mattina alla sessione dedicata all'ospedale del futuro, durante il Convegno nazionale dell'Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic), a Roma fino al 18 maggio.
"Per capire quale possa essere il futuro dell'ospedale - continua Guizzetti - dobbiamo capire qual sarà il futuro di tutte le assistenze sanitarie del cittadino e, quindi, anche come si arriverà alla trasformazione della sanità domiciliare e la sanità territoriale. L'ospedale del futuro dovrebbe essere un ospedale in cui, ad esempio, il paziente cronico non accede, se non in casi rarissimi". Tra le novità più importanti, spicca il fatto che non ci sarà una differenziazione fra un reparto e l'altro, ma in base all'intensità di cura. E servirà più contatto con la natura, quindi aree verdi, perché "questo, è dimostrato ampiamente, contribuisce anche al maggior benessere del paziente". Nell'ospedale del futuro "ci saranno molte camere singole", almeno la metà dei posti letto, "non solo per un maggiore comfort del paziente - precisa Guizzetti - ma anche perché questo permette di controllare meglio le infezioni ospedaliere. Soprattutto sarà un ospedale molto digitale, in cui le applicazioni di intelligenza artificiale senz'altro supporteranno tutto il processo di diagnosi e cura. Si è citato addirittura un ospedale senza posti letto, perché l'ospedale diventa il concentratore della sanità domiciliare, di pazienti che sono monitorati a casa loro e gestiti centralmente da una struttura in cui, professionisti multidisciplinari, gestiscono il paziente che si trova, invece, a domicilio".
La trasformazione "in realtà è già in corso - avvisa l'esperto - Non ce ne stiamo accorgendo, ma nel mondo ci sono già degli esempi. In Italia abbiamo tanti, troppi ospedali piccoli, che costano molti soldi di gestione e non permettono agli ospedali più avanzati di poter essere adeguatamente supportati. Certo, resta la necessità di avere una prossimità dell'ospedale, ma se consideriamo" l'evoluzione tecnologica e l'aumento "dei trasporti con mezzi a guida autonoma", è facile intuire che "anche l'accesso al luogo di cura, anche in modo autonomo", sarà una realtà.
- 18:39 - Mo: Mattarella a 'La Sapienza', 'per Italia tutte violazioni diritti umani vanno condannate'
Roma, 16 (Adnkronos) - "Una lettera che è stata pubblicata da alcune agenzie di stampa e su alcuni quotidiani mi ha sollecitato a non rinchiudermi in quella che è stata definita la torre d'avorio del Rettorato e venendo ho visto un cartello che sostanzialmente mi chiedeva cosa penso di quanto avviene a Gaza. É quello che si registra in diversi atenei in questo momento. Non voglio lasciare questa domanda senza risposta. Quel che penso di quanto avviene a gaza l'ho detto pubblicamente e non in circostanze fortuite o informali, ma in occasioni pienamente significative come nell'intervento che ho fatto otto giorni fa all'Assemblea generale delle Nazioni unite, a New York, o con la lettera che l'altro ieri ho inviato per la Festa della Repubblica di Israele, anche reiterando la richiesta di un immediato cessate il fuoco. Per la nostra Repubblica tutte le violazioni dei diritti umani vanno denunciate e contrastate: tutte, ovunque, sempre". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all'Università 'La Sapienza' in occasione della Giornata del laureato. (segue)