L’Alto Commissariato per i Diritti umani delle Nazioni Unite (Ohchr) contro le politiche migratorie del Viminale di Matteo Salvini e in particolare il decreto sicurezza bis. “Violano i diritti umani”, è la sintesi di una lettera di 12 pagine fitte, in cui si chiede al governo di assumere “misure ad interim” per “fermare le violazioni” ed “evitare che si ripetano”. Non solo: “Gli eventuali responsabili dovranno renderne conto” qualora apposite inchieste accertino azioni contrarie alle norme internazionali. A loro hanno replicato fonti del Viminale in mattinata: “L’Onu si preoccupi della crisi in Venezuela”, hanno commentato con le agenzie di stampa, “e non faccia campagna elettorale in Italia”.

Cosa contesta l’Onu – Nello specifico, si chiede al governo di ritirare le circolari di Salvini contro la Mare Jonio e di bloccare il provvedimento che multa le ong che effettuino soccorsi in mare. Il decreto sicurezza bis, a giudizio degli esperti delle Nazioni Unite, “è potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti, inclusi richiedenti asilo e le vittime o potenziali vittime di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani e altre gravi violazioni dei diritti umani”.

L’allarme delle Nazioni Unite è stato espresso in una lettera inviata, in data 15 maggio, dall’Alto commissariato per i Diritti umani, nella persona del capo delle procedure speciali, Beatriz Balbin, all’ambasciatore presso l’Onu a Ginevra Gian Lorenzo Cornado, con la preghiera di trasmetterla al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. Si precisa inoltre che una copia della missiva è stata recapitata “per conoscenza” anche al governo libico e all’Unione Europea.

Il Ministro degli Affari Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha confermato di aver ricevuto la missiva, inviata anche al Ministero dell’Interno e assicura che “riceverà da parte del Governo la dovuta attenzione, in coerenza con il tradizionale rispetto degli impegni internazionali e dell’assoluta tutela dei diritti umani”. Ed è sempre la Farnesina a precisare che “la lettera contiene una richiesta di chiarimenti circa due recenti direttive del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza delle frontiere e di immigrazione illegale; inoltre, esprime alcuni rilievi di preoccupazione con riguardo alla bozza del cosiddetto ‘decreto sicurezza bis‘, non ancora discusso dal Consiglio dei Ministri”.

“Siamo profondamente preoccupati per queste direttive – si legge nella lettera dell’Ohchr – , che non sono basate su alcuna sentenza della competente autorità giuridica” e che appaiono agli occhi delle Nazioni Unite come “l’ennesimo tentativo di criminalizzare le operazioni ‘search and rescuè delle organizzazioni civili”, oltre a “intensificare il clima di ostilità e xenofobia nei confronti dei migranti”.

La replica del Viminale – La risposta di Matteo Salvini è arrivata in mattinata attraverso dichiarazioni di fonti interne al ministero: “Il Viminale non ha sottovalutato la lettera dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’Onu, soprattutto alla luce della competenza e dell’autorevolezza delle Nazioni Unite in materia. Autorevolezza testimoniata da alcuni Paesi membri dell’Onu come Turchia e Corea del Nord. È quindi singolare che l’Alto Commissariato per i Diritti Umani non si fosse mai accorto che la multa per chi favorisce l’ingresso non autorizzato di immigrati fosse già presente da tempo nell’ordinamento italiano (articolo 12 del Testo unico sull’immigrazione): il Decreto Sicurezza Bis aggiorna la norma. Una svista che gli uffici del ministero dell’Interno avrebbero segnalato riservatamente agli autori della lettera, se solo l’Alto Commissariato l’avesse inviata prima al Viminale e poi – eventualmente – ai media e non viceversa. Da parte del ministero dell’Interno resta confermato l’auspicio di vedere approvato il decreto Sicurezza Bis nel Cdm di lunedì, ritenendolo necessario, urgente e tecnicamente ineccepibile. Non solo. L’augurio è che l’autorevole Onu dedichi le energie all’emergenza umanitaria in Venezuela, anziché fare campagna elettorale in Italia”.

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