Il nuovo spettacolo di Marco Travaglio, ‘Il Conticidio dei Migliori’, ieri sera è stato un successo di pubblico e ha fatto registrare al Teatro Nazionale di Milano il primo sold out dopo il lockdown e le lunghe chiusure. Il direttore del Fatto Quotidiano è tornato sul palco dopo le date estive al Gigi Proietti Globe Theatre di Roma e al Teatro Arena di Palermo. Ad impreziosire la serata, la presenza in sala dei colleghi Peter Gomez, Gianni Barbacetto, Marco Palombi e degli altri ospiti Nando dalla Chiesa, Piercamillo Davigo e l’ex ministro Alfonso Bonafede. A supportare il racconto del “giallo politico” l’essenzialità della scenografia: Marco Travaglio, seduto di fronte al leggio, mentre dietro sono proiettate le immagini con i capitoli dell’ “indagine investigativa” e le pagine con le notizie dei giornali uscite nel corso dei mesi. Al termine della performance, Travaglio si è trattenuto per salutare il pubblico e firmare le copie del suo ultimo libro, da cui è tratto lo spettacolo (I segreti del Conticidio, edito da Paper First).

Il prossimo spettacolo andrà in scena il 17 febbraio 2022 a Roma, all’Auditorium Parco della Musica.Clicca qui per scoprire le date del tour.

La nuova pièce politica di Marco Travaglio – Marco Travaglio torna sul palcoscenico con un giallo di bruciante attualità, che ha il pregio di raccontare non una storia di fantasia, ma una storia realmente accaduta sotto i nostri occhi fino a pochi mesi fa: il lungo “golpe al ralenti”, durato quasi tre anni, per rovesciare il premier più apprezzato dall’opinione pubblica e più odiato dall’establishment. È vero. Non c’è stato un complotto per rovesciare Giuseppe Conte: ce ne sono stati almeno quattro in tre anni. Tre falliti, il quarto riuscito. Come nell’Assassinio sull’Orient Express. Una sola vittima pugnalata da molti sicari con tanti mandanti e altrettanti moventi, tutti legati ai 209 miliardi del Recovery Fund. Con un’arma tutta nuova: la carta stampata. E un killer finale: il maggiordomo. Il direttore del Fatto con un lavoro di investigazione giornalistica mette in fila i fatti, esamina la scena del crimine e l’arma del delitto, interroga i testimoni, raccoglie gli indizi, analizza i possibili moventi, i probabili mandanti, i sicuri sicari. Si imbatte in almeno due colpi di scena: un incontro tra Draghi e D’Alema e il “fuori onda” profetico di un deputato leghista. E alla fine tira le sue conclusioni. Ma il verdetto lo lascia agli spettatori.

Lo spettacolo è prodotto da SEIF – Società Editoriale Il Fatto S.p.A.

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