L’aggiornamento dei vaccini a Rna messaggero per contrastare la variante Omicron – come annunciato e previsto ormai da oltre un mese – è di fatto iniziato e Pfizer-Biontech e Moderna si apprestano a far partire i test clinici. Calibrare il composto per prevenire il Covid è stato reso necessario perché la nuova mutazione di Sars Cov 2, rilevata per la prima volta in Sudafrica e Botswana, è capace di “bucare” lo scudo opposto dal vaccino riuscendo a infettare anche – come dimostrato da un recente studio israeliano – chi ha ricevuto anche la quarta dose. Anche se la vaccinazione continua a proteggere da malattia grave e morte. E così inizia una nuova fase di test. Pfizer ha già avviato il reclutamento dei volontari, mentre l’altra azienda Usa – interpellata dall’Ansa – informa che è imminente la somministrazione della prima dose nello studio che partirà a breve. Nei giorni scorsi l’ad di Pfizer Bourla aveva spiegato che sperava che il vaccino aggiornato – che dovrebbe già disponibile in primavera – potesse coprire Omicron e le altre varianti.

Il vaccino ricalibrato per la variante ormai diventata dominante e responsabile dell’aumento di casi in Europa e non solo (con l’unica eccezione del Regno Unito che sembra aver superato il picco e avviarsi verso un calo) verrà testato da Pfizer su adulti fino a 55 anni. La sperimentazione non include persone oltre i 55 anni perché l’obiettivo – ha sottolineato la casa farmaceutica – è quello di esaminare la risposta immunitaria dei partecipanti e non già l’efficacia del vaccino. I volontari sono divisi in tre gruppi: il primo include individui che hanno ricevuto due dosi di vaccino Pfizer-BioNTech da 90 a 180 giorni prima e che riceveranno una o due inoculazioni del nuovo vaccino. Del secondo fanno parte persone che hanno avuto la terza dose, nello stesso periodo previsto, e a cui sarà somministrata sia una nuova dose del vaccino iniziale, sia una dose del vaccino progettato contro Omicron. Il terzo gruppo sarà composto da persone che non hanno ricevuto alcun vaccino contro il Covid e a cui saranno inoculate tre dosi di quello specifico contro Omicron. “Riconosciamo l’importanza di essere pronti nel caso in cui la protezione del vaccino diminuisca nel tempo e di aiutare a fronteggiare Omicron ed eventuali altre varianti future”, ha affermato Kathrin Jansen (responsabile vaccini Pfizer) in una nota. Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNtech, ha osservato che la protezione del vaccino iniziale contro le forme leggere o moderate di Covid sembra diminuire più rapidamente contro Omicron: “Lo studio attuale prende il via nel quadro del nostro approccio scientifico per elaborare dei vaccini contro le nuove varianti che raggiunga un livello di protezione simile a quello contro le varianti precedenti, ma con una durata della protezione più lunga”.

Moderna all’Ansa ha dichiarato: “Contiamo che sia imminente la prima somministrazione nello studio del vaccino di Moderna specifico per Omicron”. Nei giorni scorsi il ceo dell’azienda Stephane Bancel in una intervista ai media Usa ha detto che “l’azienda sta discutendo con i vari leader della sanità pubblica nel mondo la strategia migliore per un possibile booster nell’autunno 2022“. E ha suggerito la possibilità che un eventuale ulteriore booster autunnale contenga dei componenti anti-Omicron e altre varianti, pur ammettendo “che è troppo presto per saperlo”.

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