Mario Calabresi (foto LaPresse)

Come ha preso Gigio Calabresi il colpo di testa di CDB

Maurizio Crippa

Come nelle squadre che vanno male, non si capisce mai se è l’allenatore che non comanda, o la proprietà che è debole

Boh. Forse è proprio ora di chiuderle: le curve zeppe d’odio dei tifosi, ma anche le redazioni che ormai sono posti che ci si mena di più che manco negli spogliatoi della Juve. Non noi, eh, che qui al Foglio ci si vuole bene come a un Family day e se arrivasse un’intervista, putacaso sul Fatto, della Signora Veronica, ex editore, e dicesse del nostro Giuliano che per vanità vuole riconquistare la scena, la prenderemmo per quel che è: una fake. Ma immaginate come la può prendere Gigio Calabresi, sì insomma Mario Donnarumma. Non ci crederemmo lo stesso, noi che siamo una famiglia, che l’abbia presa male, come qualche informato dice. Che abbia sbottato nello spogliatoio: ma che è? Nel momento in cui ci facciamo tutti un culo così per rifare questa grafica (“bellissima, elegante, pulita, innovativa”, cit. CDB). Nel momento in cui ho accettato di avere accanto in panca Guardiola Cerno, il Gattuso elegante, come si fa ad attaccare il Fondatore? Come si fa a dare spettacolo su un giornale concorrente? Ma la Mondardini che dice? Che dicono i figli? Perché lui ci crede, al gioco di squadra. Ma come nelle squadre che vanno male, non si capisce mai se è l’allenatore che non comanda, o la proprietà che è debole. E insomma, sono lì a farsi tutti un culo così, per riempire la nuova grafica di vecchi contenuti. E alla fine, proprio al 95esimo, proprio quando sembra fatta, arriva sto cazzo di portiere dell’Under 84, e ti accorgi all’ultimo che gioca per l’altra squadra, e ti fa un tuffo di testa come un fuori di testa. E zac, ti infila un gol.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"