Bruxelles, il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker in aula (foto LaPresse)

Bloccare il bilancio Ue sarebbe un atto di autolesionismo sovranista

Valerio Valentini

Carlo Altomonte, docente alla Bocconi e ricercatore Ispi, ha analizzato la bozza del bilancio europeo per il 2021-2027. E conferma che sì, “sabotare questa proposta della Commissione sarebbe per l'Italia un assoluto controsenso”

Roma. Più che un errore tattico, viene da definirlo un vero e proprio atto di autolesionismo politico. Attuato ai danni dell’Italia da quello stesso governo – e qui sta il colmo – che si dice interessato, prima di tutto, a tutelare gli interessi degli italiani. E insomma “la nostra posizione sul veto al bilancio resta”, dice Luigi Di Maio con l’aria di chi la sa lunga, ché del resto “l’unica cosa che capisce questa Unione europea è quando cominci a togliergli i soldi”. E molto, certo, si è discusso sulla fattibilità della cosa; subito ci si è affannati nella ricerca di video che testimoniavano come il primo ad avere ventilato questa estrema ipotesi fosse stato Matteo Renzi, e quindi hai voglia a dare degli irresponsabili a questi di oggi, ma allora il Pd?

   

Meno, invece, ci si è soffermati sul merito della minaccia avanzata dal vicepremier grillino, rilanciata anche dal suo omologo sveglio, Matteo Salvini. E invece Carlo Altomonte, docente alla Bocconi e ricercatore all’Istituto di studi di politica internazionale (Ispi), la briga di andare ad analizzare la bozza del bilancio europeo per il 2021-2027 se l’è presa. E conferma che sì, “sabotare questa proposta della Commissione sarebbe per noi un assoluto controsenso”. E il perché è semplice: “E’ un bilancio che per l’Italia sarebbe estremamente favorevole”. Di sicuro lo sarebbe per le nostre università: il programma di ricerca Horizon, inaugurato nel 2014, viene infatti sensibilmente rafforzato. Il fondo passa da 60 a 90 miliardi: un incremento del 50 per cento che dovrebbe essere accolto con giubilo dalle parti di Viale Trastevere, visto che negli scorsi quattro anni gli atenei italiani si sono dimostrati tra i più competitivi a livello continentale, ricevendo da Horizon oltre 740 milioni di euro. “Peraltro – osserva Altomonte – sette miliardi sarebbero destinati al rafforzamento delle infrastrutture digitali, settore che è una delle priorità di questo Governo”.

  

Ciò che però, più d’ogni altra cosa colpisce, è forse il constatare come le tante istanze di cambiamento avanzate dal governo grilloleghista trovano un sostanziale accoglimento nel bilancio elaborato dalla Commissione. I sovranisti chiedono più sicurezza sui confini esterni? Ebbene, Bruxelles intende aumentare di quasi due volte e mezzo la spesa per la protezione di quei confini, nonché per la gestione dei flussi migratori: si passa da 12 a 30 miliardi. “In particolare, poi, la Commissione propone di destinare – prosegue Altomonte – circa 10 miliardi alla predisposizione di una forza di polizia europea ai confini dell’Unione, inclusa una guardia costiera europea”.

  

I sedicenti esperti di Esteri grilloleghisti pretendono una difesa comune europea? E l’Ue “si propone – spiega Altomonte – d’introdurre un nuovo fondo per la difesa europea che dovrà occuparsi del coordinamento e della esecuzione della parte comune della spesa militare, per circa 12 miliardi”.

 

E soprattutto: troppi fondi ai paesi dell’Est, che non si prendono manco un rifugiato, a discapito di chi, ai confini meridionali del continente, si fa carico dell’emergenza migranti. Questo urlano gli esponenti di Lega e M5s. “Ecco, la spesa per la politica di coesione viene anche riorientata geograficamente”, osserva Altomonte. “Il blocco di Visegrad perderebbe circa il 25 per cento delle risorse che si è visto destinare nel precedente periodo di programmazione, e a guadagnarci sarebbero i paesi del Mediterraneo più colpiti negli ultimi anni da crisi e immigrazione”. I dati sono eloquenti: +8 per cento alla Grecia, +5 per cento alla Spagna, +6,4 per cento all’Italia. Uno scenario, insomma, che sembra pienamente in sintonia con le richieste dei sovranisti gialloverdi. Osserva Altomonte: “Una strategia intelligente sarebbe quella di sostenere con convinzione la Commissione nel difendere questo bilancio dalle proposte di modifica che certamente arriveranno dagli altri stati membri, contrattando questo pieno sostegno offerto a Bruxelles con qualche concessione in termini di bilancio e di flessibilità”. E invece siamo noi i primi a sabotare questo bilancio. Visti dagli occhi dei tecnici di Bruxelles, i governanti italiani non devono apparire troppo furbi. Ma non diteglielo a Di Maio e Salvini.