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Lanzalone nel mezzo della faida M5s

Valerio Valentini

Lo studio legale del Mr Wolf grillino difendeva il Movimento: ora i suoi avvocati rimettono l’incarico. Prudenza ex post

Roma. Con Lanzalone meglio tagliare i ponti, devono aver pensato Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Questione di opportunità. E forse anche per questo Ronnie Rodino e Stefano De Biase, i due avvocati dello studio Lanzalone che difendevano il partito grillino nella causa di Genova che vede contrapposti il vecchio M5s, quello del 2009, e il nuovo M5s, quello del 2017, si sono tirati indietro rinunciando al mandato difensivo.

 

Si tratta della causa promossa da 33 attivisti storici del M5s contro l’istituzione del nuovo M5s, ovvero l’associazione creata a Roma nel dicembre del 2017 con uno statuto congegnato, peraltro, proprio dallo studio Lanzalone. Il ricorso dei 33 militanti, sostenuti dagli avvocati Lorenzo Borrè e Alessandro Gazzolo, verte intorno a un punto: e cioè che, a disporre del nome e del simbolo, nonché del dominio internet e delle liste d’iscrizione del M5s, dovrebbe essere l’associazione originaria. Un travaso di dati e di prerogative che sarebbe illegittimo.

 

Luigi Di Maio, che della nuova associazione è capo politico, aveva inizialmente scelto di affidarsi allo studio di Lanzalone, l’avvocato genovese un tempo idolatrato dai vertici grillini, poi messo al servizio di Virginia Raggi, quindi alla guida di Acea, dunque agli arresti domiciliari. E allora, per convenienza, meglio recidere i legami.

 

La stessa cosa, d’altronde, era successa al processo per diffamazione intentato contro Di Maio da Marika Cassimatis, ex candidata sindaco di Genova espulsa dal M5s. In quel caso Di Maio aveva nominato come suo legale Daniele Piva, avvocato che proveniva dalla Link Campus e che finì anche tra i candidati del M5s alle elezioni del 4 marzo. Salvo poi risultare indagato nell’inchiesta sul sistema Parnasi, e rimettere subito l’incarico in favore, peraltro, di Pierfrancesco Bruno, titolare dell’omonimo studio presso cui lo stesso Piva lavorava.

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