PADOVA - Controlli in un centro massaggi in provincia di Padova, gestito da una donna di origine cinese, da parte delle Fiamme gialle padovane, che avevano notato un sospetto e continuo afflusso di avventori. Tra l'altro i baschi verdi avevano già reperito numerosi annunci pubblicizzati su siti di incontri per adulti, con foto di giovani ragazze in pose sexy e, soprattutto, diverse recensioni dei clienti che non lasciavano adito a dubbi sull’effettivo esercizio di un'attività di prostituzione.
Già durante le prime fasi di accesso si riscontrava la presenza di 5 donne cinesi e della responsabile dell’attività, della stessa nazionalità, tra cui venivano identificate, in stanze separate, due ragazze intente a prostituirsi. La successiva perquisizione permetteva di riscontrare la commistione tra i luoghi di lavoro con quelli di dimora, trovati in condizioni di degrado per carenze igieniche e impianti non a norma, oltre a diverse telecamere installate per sottoporre a videosorveglianza le lavoratrici, obbligate a fornire prestazioni durante l’intera giornata e a consegnare le somme incassate alla donna ritenuta conduttrice dell'attività illecita.
Dai controlli è emerso che le massaggiatrici non erano regolarmente assunte e che l’attività dichiarata, formalmente amministrata da una italiana, era di fatto svolta senza alcun tipo di autorizzazione. Due delle lavoratrici sono risuotate anche irregolari sul territorio dello Stato, una sprovvista di passaporto. Sono in corso approfondimenti per il recupero a tassazione dei proventi sottratti al pagamento delle imposte. I finanzieri hanno denunciato la responsabile del centro e la rappresentante legale della società per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento del lavoro e della prostituzione. Le due donne irregolari sono state deferite per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.