Da Mogol a Tomba, i testimonial per arrivare ai Giochi 2026

Mercoledì 8 Maggio 2019 di Angela Pederiva
Da Mogol a Tomba, i testimonial per arrivare ai Giochi 2026
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Ultimo passaggio ufficiale prima della sessione Cio del prossimo 24 giugno, quando verrà disputata la finalissima tra Milano-Cortina e Stoccolma-Åre, nella partita della candidatura per le Olimpiadi Invernali 2026. È quello andato in scena ieri a Roma, in videoconferenza con Brisbane dov'erano riunite le Federazioni internazionali degli sport invernali: «Stupiremo tutti con effetti speciali», ha promesso il governatore Luca Zaia, alludendo allo showdown in programma quel giorno a Losanna. Ecco dunque alcune anticipazioni: inno con musica di Ennio Morricone e parole di Mogol, divise personalizzate e griffate Armani, testimonial campioni di ieri e di oggi come Alberto Tomba e Sofia Goggia (più Arianna Fontana e Michela Moioli), regìa dei due filmati promozionali affidata al veneziano Marco Balich che ha già curato le cerimonie olimpiche di Torino 2006 e Rio 2016.
La prudenza resiste, tuttavia l'ottimismo scalpita. «Grande unità di intenti, lo slogan della candidatura è sognare tutti insieme: la presentazione è stata talmente curata e buona che lascia senza parole, ma c'è l'ultimo miglio da fare e bisogna restare concentrati», ha commentato il leghista Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, sottolineando comunque un dato piuttosto incoraggiante: «Punto di forza è il sostegno popolare, per la prima volta tutti i sondaggi dicono 80-85% di consenso dei cittadini e questo è il dato che più ha impressionato il Cio». Ha concordato Zaia: «È un dato fondamentale, oltre all'organizzazione, al clima, alla presenza di hub per gli sport invernali tra i migliori al mondo, alla location ideale. Oggi siamo soddisfattissimi per come è andata. Inoltre ho notato che nessuno ha fatto domande e anche questo è un bel segnale». Secondo quanto filtrato, dall'Australia non sono arrivati interrogativi né sulla proposta italiana né su quella svedese, a conferma dell'equilibrio olimpico che caratterizza la sfida. «Stiamo facendo una campagna convinta ma anche molto rispettosa del nostro competitor, non voglio chiamarlo avversario ha concesso il governatore del Veneto perché è giusto che ognuno abbia spazio e occasione di presentare al meglio il proprio dossier. Per quanto ci riguarda emerge una compattezza straordinaria che parte dai Comuni, passa per le Regioni, il Coni, il Governo e arriva al presidente Sergio Mattarella, che nel mio intervento con i rappresentanti delle Federazioni sportive collegati ho ringraziato ufficialmente per il suo endorsement, che ha dato forza alla realtà che c'è un sistema-Paese che si presenta». Impressione condivisa anche da Giovanni Malagò, presidente del Coni: «Abbiamo fatto una bellissima figura e avere tutti quanti qui penso sia una cosa non da poco. È stato un bel momento del nostro Paese, sembrava non ci fosse alcun tipo di polemiche e contrapposizioni, sono rimasti tutti molto colpiti dalla compattezza della squadra».
IL COMITATO
Per questo si guarda già avanti. «Qualora vincessimo le Olimpiadi, ci sarà un presidente del comitato organizzatore che sarà espressione del Coni e Giorgetti ha detto che sarò io il presidente», ha annunciato proprio Malagò, precisando che «l'amministratore delegato sarà invece un manager con skills internazionali concordate con gli enti locali», mentre per quanto riguarda il veicolo giuridico «l'ipotesi più probabile è che sia una Spa, con forma pubblica ma con snellezza operativa». Ha annuito Giorgetti: «Dobbiamo cercare quanto più di meglio c'è sul mercato, perché l'evento è talmente importante. Bisogna trovare una figura condivisa con tutti». Poi, sulla sua presenza in Svizzera a nome dell'esecutivo, il sottosegretario ha sorriso: «Ci sarà sicuramente un rappresentante del Governo...». Dalla sponda pentastellata di Palazzo Chigi, i toni sono diventati più concilianti, almeno a sentire le dichiarazioni dell'altro sottosegretario Simone Valente, che ha la delega ai Rapporti con il Parlamento e che in passato era stato assai critico, con riferimento agli interventi e ai fondi necessari: «È importante che al Governo arrivi al più presto la lista delle opere utili, anche nel post olimpico, da finanziare. Perché oltre alle ricadute che già conosciamo, dobbiamo fare in modo che le Olimpiadi abbiano un effetto di promozione su tutto il mondo sportivo, che deve essere sempre più accessibile a tutti, in un quadro di trasparenza e sostenibilità».
L'AGENDA
Le presentazioni sono quindi terminate. Entro il 24 maggio la commissione di valutazione del Cio, guidata da Octavian Morariu, pubblicherà il proprio rapporto sulle due candidature. Dopodiché in agenda ci sono gli appuntamenti svizzeri: le riunioni dell'organo esecutivo del Cio dal 19 al 21 giugno al Lausanne Palace Hotel e la vera e propria sessione dal 24 al 26 giugno allo SwissTech Convention Centre. Il giorno della scelta cadrà di lunedì, quando avranno luogo il voto e la firma del contratto.
Angela Pederiva
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Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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