Milano, così il coordinatore di Fi dava ordini a Fontana

Sabato 11 Maggio 2019
Milano, così il coordinatore di Fi dava ordini a Fontana
L'INCHIESTA
MILANO È il 24 marzo 2018, in Lombardia si è votato da venti giorni per la Regione e fervono le trattative per le nomine in giunta. Quando la posta sale, entra in gioco «il burattinaio». Il neo governatore leghista Attilio Fontana telefona al suo concittadino Gioacchino Caianiello, potente coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese. «La seguente conversazione - si legge nell'informativa finale del carabinieri di Monza - lumeggia la caratura politica di Caianello che, pur non avendo titolo per affrontare tali argomenti, consiglia a Fontana di non assegnare a Raffaele Cattaneo (che è della provincia di Varese) l'assessorato a trasporti». È Caianiello, detto anche «il manovratore», a suggerire gli incarichi in Regione. Consigli che vengono ascoltati dal presidente Fontana: alla fine Cattaneo non è andato ai Trasporti, ma è stato dirottato sul ministero dell'Ambiente.
LA RETE DI POTERE
La maxi inchiesta della Dda di Milano, con 43 arresti e 95 indagati, ricostruisce la rete di potere intessuta da Caianiello, i cui beneficiari sono «totalmente proni alle direttive, sacrificando così sull'altare dell'obbedienza ogni residua forma di autonomia decisionale», scrive il gip. E con Fontana in coordinatore azzurro ha diverse questione aperte, a cominciare dal suo ex socio di studio Luca Marsico (non rieletto) da ricollocare. Caianiello non si fa scrupolo di esporre le sue rimostranze al governatore «riguardo alcune nomine in Trenord e sul futuro ruolo di Raffaele Cattaneo». Lo riferisce in una chiacchierata all'House garden café con Angelo Palumbo, presidente della commissione regionale territorio e infrastrutture di FI. Fontana, racconta, gli chiede consiglio: «Nino, come devo fare? Cattaneo lo vogliono mettere a fare l'assessore alle Infrastrutture». Caianiello sbotta: «Ma tu sei scemo, così torniamo ai tempi di Formigoni, fai riaprire dei libri che sono già lì, in procura, non fare sta cosa». Nel 2011 Cattaneo è stato nominato alle Infrastrutture dall'allora presidente Roberto Formigoni, oggi in carcere a Opera per corruzione, e «il burattinaio» sconsiglia il bis «perché già in passato ha creato problemi a Ferrovie Nord-Trenord e ciò sarebbe sconveniente», scrivono gli investigatori. Quanto alla Sanità, invece, puntano sull'assessore Giulio Gallera, poi nominato. «A noi interessano alcune cose - elenca Nino - Ats, che è la parte più politica, poi l'ospedale di Varese e quello di Buso». Ad aprile, invece, la priorità di Caianiello è un posto per Marsico e spiega al direttore dell'Afol Giuseppe Zingale che «a seguito del colloquio con Mariastella Gelmini riguardo alle nomine in Regione», ha contattato Fontana per concordare un piano che risolva anche il caso dell'ex socio. In cambio chiederà «una carica da dirigente o vicesegretario da assegnare a un componente di Forza Italia». Racconta Nino: «Mariastella si è lamentata che fanno gli accordi e poi non li rispettano. Le ho detto: Facciamo una manovra concentrica, mettiamoci tu da una parte e io dall'altra. Fontana ha la necessità di trovare una soluzone, che ufficialmente è una questione di amicizia ma in realtà è di business, perché lui adesso uscirà dallo studio e quindi lo studio dura poco, quindi secondo me vuole risarcire attraverso l'incarico».
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