SAN VITO DI CADORE
Il ritorno dei grandi carnivori. E' stato il Cai di San Vito

Domenica 25 Novembre 2018
SAN VITO DI CADORE
Il ritorno dei grandi carnivori. E' stato il Cai di San Vito di Cadore ad organizzate la lectio magistralis di Cristiano Losso e Cesare Sacchet, agenti della Polizia provinciale ambientale, per fornire informazioni puntuali e certificate sulle presenze dei predatori in territori che non li vedevano da tempo. Del lupo ha parlato Cristiano Losso. Il lupo è arrivato nel bellunese dopo un cammino durato anni ed ora è presente con 20 e 30 capi e con branchi sul Grappa, in zona Livinallongo e sul Visentin. Saremo invasi dai lupi? E' questa la domanda che Losso si sente fare più spesso: «Non saremo invasi, i lupi occupano le zone libere e penso al Comelico dove ancora non è presente un branco. Hanno necessità di grandi spazi, il branco del Visentin occupa l'area compresa fra Ponte nelle Alpi e Mel Lentiai». Insomma non c'è territorio per altri branchi, quanto alle cucciolate solo la coppia alfa si riproduce e i piccoli, se l'annata è favorevole, possono essere da 4 a 7 l'anno, ma anche di meno e la mortalità nei primi mesi incide. Se il lupo è tornato lo si deve alle mutate condizioni ambientali, il bosco è tornato ad avanzare creando le condizioni ideali per i predatori; natura selvaggia e tanto cibo. Per dirla come Losso: Dove ci sono tante prede il lupo arriva. Fra le prede anche le pecore al pascolo. Lo scorso anno la Regione ha ristorato danni per 40 mila euro, quest'anno sono 44 le segnalazioni di attacchi del lupo per oltre 120 capi. Fondamentale la prevenzione e quindi recinti elettrificati e cani come il pastore abruzzese. Diversamente l'orso, del quale ha parlato Cesare Sacchet, non attacca gli animali, la sua è una dieta dove la carne rappresenta poco più del 20%. Ed è carne in putrefazione di animali morti per incidenti o malattia quella che consuma, si nutre prevalentemente di vegetali; certo quando trova le arnie fa festa. Uno degli 11 orsi, che dal 2010 sono passati nell'alta provincia, a Zoppè in una settimana si è gustato qualcosa come 150 chilogrammi di miele. Tutti maschi gli orsi censiti, le femmine restano nei luoghi di nascita. Quest'anno è passato solo l'orso Mirco, è tornato nei luoghi che conosce da anni, «nessuna segnalazione di danni, nessun problema», -assicura Sacchet che aggiunge: «non fosse per il collare con il gps non avremmo saputo che era tornato». Nel 2017 c'è stata una sola segnalazione: quella di una signora che si è trovata, in una zona a confine fra Longarone e lo Zoldano, a circa 30 metri dall'animale. Ha raccontato alla Polizia provinciale l'emozione provata, tanto forte da non riuscire a prendere in mano il telefono per una fotografia mentre Mirco si allontanava tranquillamente nel bosco.
Giuditta Bolzonello
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